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La maggioranza “disapprova” sé stessa

IMG_0129.JPGIeri abbiamo vissuto un momento molto delicato per la vita amministrativa della nostra città.

ore 11:30 Commissione Bilancio – convocata all’ultimo momento utile, perché la maggioranza aveva fatto cadere il numero legale alla seduta precedente. Il punto all’ordine del giorno era importante: approvazione del rendiconto di gestione 2014. Se non si approva il rendiconto di gestione, l’amministrazione va a a casa. Così stabilisce la legge.

Al momento del voto la maggioranza si è astenuta, noi abbiamo votato contrari, un solo voto favorevole. In questo modo la commissione esprime parere negativo e respinge il rendiconto di gestione. Questo è un fatto politico importante perché mai si era verificato nelle precedenti consiliature che la maggioranza non sostenesse un documento così importante redatto e frutto della sua propria attività amministrativa.

ore 15:00 Consiglio Comunale – la maggioranza, dopo una riunione, decide di non presentarsi in aula al secondo appello: di fatto questo significa che il gettone viene preso, ma la seduta non è valida ed è quindi rimandata in seconda convocazione – che comporta un numero legale più basso rispetto alla prima convocazione , un escamotage per avere una maggioranza con meno numeri – per il giorno di giovedì 30 settembre ore 10:30.

Cosa significa tutto ciò?

È un segnale fortissimo che la componente di Forza Italia (partito di maggioranza relativa) sta dando al sindaco Di Giorgi: “senza di noi non governi, quindi, dacci quello che vogliamo

Il problema è il CdA di Acqua Latina, quindi, un fatto esterno all’amministrazione comunale ma politicamente rilevante per gli equilibri di potere che si determinano nel territorio.

Che un fatto esterno alle questioni di un comune incida così fortemente, così pesantemente sulle questioni cittadine fa perdere ogni credibilità a questa classe politica.

Che la gestione della cosa comune sia affidata a persone che come priorità hanno gli equilibri di potere interni al loro gruppo (di potere) è chiaramente un cancro capace di immobilizzare un’intero sistema che dovrebbe invece funzionare solo ed unicamente per il bene del cittadino privilegiando il più debole.

Di fatto Di Giorgi e la sua amministrazione sono sostanzialmente finiti.

Ma lasciatemi esprimere un pensiero da cittadina quale sono in primis: non dobbiamo scoraggiarci se il mondo della politica è diverso da come lo vogliamo. Deve invece spronarci a crescere come cittadini consapevoli e reattivi. Bisogna crescere numericamente e rafforzare ciò che di buono c’è. Promuovere e sostenere iniziative assertive e propositive per iniettare nelle arterie sclerotizzate di questo sistema ormai inadeguato e corrotto da interessi privati, la vita della vera politica:  l’amore per la propria comunità.

Spariti gli emendamenti al bilancio proposti dal PD: wifi alle scuole e barriere architettoniche

gruppoPDDi fatto sono stati sottratti alla città €50mila per il wi-fi nelle scuole e università e altri 50mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella città. Senza dimenticare la sparizione di 35mila euro dal bilancio per installare la videosorveglianza nei borghi Nord denunciata da Omar Sarubbo qualche giorno fa.
€135mila in tutto. L’amministrazione Di Giorgi spieghi dove sono finiti.

Sono questi i tre emendamenti del Partito Democratico di Latina che avevano trovato accoglimento da parte dell’intera assise e che avevano ricevuto un voto favorevole unanime in Consiglio Comunale.
Sono anche però questi i tre emendamenti, con i relativi fondi a loro sostegno, che non si sa che fine abbiano fatto.

È proprio questo il nodo della questione che intendono affrontare, in tutte le sedi, il consiglieri del Pd e la vice presidente del consiglio comunale Nicoletta Zuliani che sottolinea:”Si inaugura così una irritualità pericolosa attraverso questa prassi. Quelle somme erano state previste per la realizzazione dei progetti deliberati da tutto il Consiglio. Che fine hanno fatto i fondi che il Consiglio aveva deciso di stanziare? €135mila sono tantissimi, non può esserci un ‘buco’ così grande nelle casse del Comune, né tantomeno gli uffici possono aver ignorato un atto di indirizzo varato dall’organo rappresentativo del Comune. Oppure sta succedendo qualcosa di molto grave: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi potrebbe avere arbitrariamente stabilito che quei soldi vadano indirizzati altrove. In questo caso, ci troveremmo davanti a un vero e proprio atteggiamento antidemocratico, oltre che ad una gravissima inadempienza. Ne andrebbe della credibilità dell’Ente davanti a tutta la città, ed il potere del Consiglio Comunale, che è l’organo di massima rappresentanza del Comune, ne uscirebbe svilito e mutilato.

È per questo motivo che chiediamo formalmente al sindaco Di Giorgi di rispondere con urgenza a queste nostre domande, soprattutto considerando che non è la prima volta che mozioni, ordini del giorno e indirizzi precisi vengono ignorati in dispregio alla sovranità democratica delle Istituzioni.

Il Comune perde altri 200mila euro di finanziamenti

imageNei quartieri Q4-Q5 opere sportive che non vedranno mai la luce, ma il Rup è già stato pagato.

Altri 200mila euro dovranno essere restituiti dal Comune di Latina. Stavolta il denaro dovrà tornare nelle casse della Regione Lazio, che nel 2006 aveva finanziato la realizzazione di attrezzature socio-sportive nei quartieri Q4 e Q5, che però non sono mai state realizzate.

Ecco com’è andata: “La somma di 200mila euro viene accertata ed impegnata. Viene esperita una gara ed una ditta di Napoli la vince. Passa il tempo e nel 2009 viene fatta una nuova perizia di assestamento del quadro economico, a seguito del quale viene richiesto alla stessa ditta se intenda ancora realizzare le medesime opere per i nuovi importi. La ditta risponde che non è più interessata e quindi viene rescisso il contratto consensualmente. Nel frattempo la Regione aveva già erogato la somma di 120mila euro per la realizzazione delle opere. Passa altro tempo, ma il Comune, invece di realizzare l’opera, nel 2008 impegna i soldi per il Rup (responsabile unico del procedimento, ovvero un tecnico comunale che si interfaccia con i diversi attori, che la legge prevede per ogni opera che viene realizzata da un ente pubblico). La cifra di 3.500 euro, a lavori neanche iniziati, viene già versata al tecnico. Vista l’inerzia del Comune di Latina, la Regione revoca il finanziamento e intima la restituzione dei 120mila euro già erogati e fisicamente nelle casse dell’ente. Di fatto però il Comune può restituirne soltanto poco più di 116mila, perché il resto è stato già liquidato al responsabile del procedimento”.

Per questo comportamento da parte dell’amministrazione, Zuliani ha scritto un’interrogazione in cui chiede quali siano i motivi che non hanno permesso di realizzare le opere finanziate dalla Regione Lazio e in che modo si intenda recuperare le somme erogate e liquidate a favore del Rup, compresi gli interessi passivi che oggi sono lievitati a 3.600 euro. “Sono convinta – afferma Zuliani – che non debbano pagare i cittadini di Latina, neanche un centesimo, per gli errori commessi dai pubblici amministratori. Tutti i soldi, infatti, visto che non sono ancora stati restituiti dal Rup, dovranno essere anticipati dal Comune”.

image“Lo scandalo di questa amministrazione è che gestisce i soldi pubblici in modo del tutto irresponsabile. Invece di cercare di tenersi stretti quei pochi finanziamenti che le sono stati accordati, per inerzia li perde ed è costretta a rispedirli al mittente. Il vero costo dell’incapacità di chi gestisce materialmente la cosa pubblica lo pagano i cittadini: non solo in termini di tassazione, ma anche e soprattutto con la carenza di strutture e servizi, come appunto i quartieri Q4 e Q5, in questo caso letteralmente scippati di uno spazio per giovani e meno giovani che questo finanziamento avrebbe permesso di realizzare. Uno scandalo che arriva dopo quello della revoca di un altro finanziamento regionale di 480mila euro per la scuola di Via Cimarosa”.

I soldi per la pavimentazione della Ztl vadano alle SCUOLE

imagePavimentare la Ztl rappresenta una scelta da irresponsabili perché investe risorse economiche importanti che invece dovrebbero essere meglio impiegate destinandole alle scuole”. Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico torna sul tema della pavimentazione dell’area che è stata limitata al traffico nel centro cittadino di Latina, che oggi è stata argomento di discussione in Commissione Lavori Pubblici.
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“Un esempio per tutti: la scuola di Piazza Dante, con problemi di riscaldamento, viene sistemata con i soldi presenti nel fondo di riserva. Prima o poi questo fondo finirà, e allora con quale denaro interverremo per altre urgenze? Il sindaco Giovanni Di Giorgi, così facendo, interviene in maniera irrituale ed irresponsabile. Nella stessa, se non peggiore, situazione di Piazza Dante, ci sono la quasi totalità delle scuole di Latina, che presentano urgenze nei 74 plessi di competenza comunale. Con i soldi della pavimentazione metteremmo a norma almeno 4 scuole.
Uno studio effettuato di recente, infatti, ha stimato 18 milioni di euro per la messa a norma di tutti gli edifici scolastici comunali” – riferisce Zuliani.
Ma quando cominciamo?

“La pavimentazione della Ztl è dunque un’opera che oggi non possiamo permetterci. Ci sono troppe emergenze in città perché si pensi a realizzare un progetto sì bello, ma non necessario. Materiali pregiati che verranno a costarci 900mila euro per un’opera che va ad interessare solo parte del centro cittadino, quando invece quei soldi potrebbero essere destinati alla scuole, frequentate dai bambini, il nostro vero futuro”.

Zuliani ritiene la scelta di pavimentare la Ztl politicamente sbagliata per diversi motivi. Si tratta, a suo avviso, di una spesa eccessiva per il bilancio comunale, di cui ben si conoscono le problematiche. Poi c’è l’aspetto che riguarda l’affidamento a tre architetti diversi per il progetto, che vanno a rappresentare altri 50mila euro di spesa per studi e rilevazioni di vario genere. “Lo studio del progetto, poteva essere a costo zero, se affidato al nostro servizio interno – dice la consigliera dem – Il Comune ha architetti professionisti preparati e già retribuiti per il loro lavoro per l’Ente”.

8 per mille per le scuole?

“Edilizia scolastica: il Comune dimentica di fare richiesta per l’accesso ai fondi dell’8 per mille. Con i problemi di bilancio che ci sono, l’Ente non può permettersi queste ‘distrazioni’”

Il Comune di Latina non ha ancora fatto richiesta per ottenere l’accesso ai fondi previsti per l’edilizia scolastica provenienti dall’8 per mille. Eppure la legge parla chiaro: la scadenza è fissata al 15 dicembre.

La norma è stata introdotta con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206), che nell’8 per mille Irpef a gestione statale ha affiancato alla quota prevista per la conservazione dei Beni culturali, un’ulteriore categoria beneficiaria relativa però all’edilizia scolastica pubblica. A queste somme i Comuni accedono inoltrando una domanda e in base alla percentuale ottenuta dalle donazioni, si ricevono fondi da destinare ad opere di “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”, così come indicato dalla stessa legge.

L’amministrazione comunale di Latina è del tutto impreparata nella gestione dei conti pubblici: “In una situazione economica già penosa per il Comune di Latina, in cui le casse comunali piangono una sempre maggiore penuria ed il bilancio, con il nuovo debito da 800mila euro arrivato nei giorni scorsi, ci fa uscire dal Patto di Stabilità, l’amministrazione non può permettersi certe “distrazioni”. Con 74 plessi di propria competenza, il Comune di Latina potrebbe beneficiare di decine di migliaia di euro, se solo facesse richiesta d’accesso ai fondi al Governo centrale e se solo pubblicizzasse ai cittadini l’opportunità di devolvere il proprio 8 per mille alla scuola pubblica. A ben pensarci, non dovrebbe essere così difficile, eppure nulla ancora è stato fatto.

E colgo l’occasione per chiedere cosa appunto intendano fare gli uffici, visto che il termine scade fra meno di una settimana”.

Urbanistica = una montagna di soldi…

imagePerché spunta fuori solo ora questo debito? Gli uffici del Comune lo conoscevano bene. Perché non è stato inserito nel bilancio previsionale del 2013? Perché il Comune resta inerte e fa lievitare la somma a quasi un milione di euro?

Un debito fuori bilancio di 809.498,65 euro che fa uscire il Comune di Latina dal Patto di Stabilità. È questo quanto emerge dalla nota che il Servizio di Programmazione e Bilancio ha dovuto redigere dopo la notifica della scadenza dell’ultimo termine arrivata nei giorni scorsi, di una causa ancora pendente e che arriverà a sentenza in appello il prossimo 16 dicembre.

Si tratta di un contenzioso tra l’ente di Piazza del Popolo e l’ingegner Benito Ortù, il quale aveva progettato circa 20 anni fa per conto del Comune i piani particolareggiati per i quartieri R6, R3 ecc.. Alcuni di quei progetti però ebbero parere negativo da parte della Regione Lazio ed il Comune non li realizzò. Questo comportò il mancato pagamento dei relativi progetti, che invece l’ingegnere vorrebbe vedersi saldati.

“La notifica di esecutività della prima sentenza che obbliga al pagamento – afferma Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico – era già in Comune nel 2013. Perché, quindi, non è stato inserito tra i debiti fuori bilancio già lo scorso anno? E perché non è stato dato seguito ai tentativi di conciliazione bonaria più volte avanzati dal professionista? Chiediamo questo al sindaco Giovanni Di Giorgi, che ancora oggi ha nelle sue mani la delega al Bilancio”.

Zuliani sottolinea quali sarebbero le prime conseguenze del mancato rispetto del Patto di Stabilità:
- riduzione del fondo di solidarietà comunale e del fondo sperimentale di riequilibrio;
- limiti agli impegni per spese correnti;
- divieto di ricorrere all’indebitamento;
- divieto di procedere ad assunzioni di personale;
- riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza.

Questo significherebbe avere un Comune quasi del tutto immobile.

Cosa ha generato questa situazione? Perché il servizio Urbanistica non ha attivato procedure transattive? Il “dovuto” nei confronti del professionista è praticamente raddoppiato a causa delle conseguenze che i termini scaduti ingenerano, facendo arrivare la somma a quasi un milione di euro.

Una gestione scellerata dei conti pubblici ormai caratteristica di questa amministrazione poteva essere senza dubbio evitata, quantomeno rispondendo alla proposta transattiva che la controparte ha avanzato senza alcuna risposta dall’Ente”.

Non si gioca con i soldi dei cittadini. La questione è gravissima e mi aspetto che ce ne siano diverse altre della stessa fattispecie, magari nascoste in un cassetto”

Trasporto scolastico per disabili: non parte perché…

Stenta a partire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni portatori di handicap. A fare la domanda per questo servizio al Comune di Latina sono stati in 16 quest’anno, ma sembra che finora siano disponibili le risorse soltanto per 7 di loro.“È una vergogna che in sede di approvazione del bilancio previsionale il consiglio non sia riuscito a trovare una somma così irrisoria per garantire un servizio che è invece necessario e fondamentale per le famiglie che ne hanno fatto richiesta. Ed è anche una questione di civiltà, oltre che di pari opportunità: i ragazzi disabili devono vedere garantito il loro diritto di entrare in classe esattamente come gli altri giovani della loro stessa età ed il Comune deve garantire alle loro famiglie la sicurezza che questo avvenga”.

Zuliani sottolinea anche il ruolo del sindaco Giovanni Di Giorgi in questa
vicenda: “In sede di approvazione di bilancio aveva assunto l’impegno che  avrebbe trovato personalmente il denaro per l’attivazione
completa di questo servizio, eppure non lo sta facendo. Soltanto ora persone di buona volontà in questa amministrazione stanno facendo il possibile perché si trovi una soluzione per questi ragazzi e le loro famiglie. C’è inoltre da evidenziare che una ulteriore responsabilità del sindaco in questo disservizio sta nell’aver tolto, dal febbraio 2013, la competenza del trasporto scolastico per disabili ai Servizi sociali per darla al settore Viabilità, colto però del tutto impreparato a questo cambiamento e tuttora in difficoltà nella gestione del servizio e delle esigenze delle persone che ne debbono usufruire. Solo per fare un esempio: negli anni passati, i mezzi dedicati a tale trasporto erano due e oggi invece uno solo; la Viabilità sta inoltre stilando una graduatoria del tutto inutile, visto che tutti i portatori di handicap, per il nostro Comune, hanno sempre avuto diritto al servizio e non è mai stata necessaria una lista di merito (elemento sottolineato persino in una nota ufficiale del nostro Segretariato sociale). Un terzo elemento di colpa del primo cittadino sta nel fatto che continua ad amministrare in modo insensato le risorse dell’Ente: gli sprechi sono all’ordine del giorno e si erogano fondi per manifestazioni, come non smetterò mai di dire – quella del Festival Internazionale del Circo – che nulla aggiungono al nostro Comune. E che in particolare, stavolta, tolgono ai disabili”.

Zuliani non risparmia neanche la maggioranza in consiglio comunale: “Un emendamento al bilancio avrebbe stanziato la somma necessaria al
funzionamento di questo servizio. Eppure, per mere questioni politiche, di equilibri in maggioranza, di vedute corte, la proposta è stata bocciata e si è
scelto di passare oltre”.

Dimenticanze, tasse e controlli fortuiti: maggioranza sbadata e incompetente

Il bilancio è molto complesso: la lettura dei vari documenti richiede tempo e sto acquisendo dati che inizialmente non conoscevo.

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ISOLA PEDONALE
La realizzazione della ZTL, con relativa parziale pavimentazione da €1ML del centro di Latina sulla quale noi del PD non siamo d’accordo, non è presente nell’elenco del piano Triennale delle Opere Pubbliche come pure il parcheggio multipiano!!!! Ora, sappiamo tutti che se un’opera è inserita in questo documento può essere realizzata, altrimenti no. Aver dimenticato di inserire nel piano un’opera della la quale si sta facendo tanta pubblicità, non è un fatto marginale: denota la mancanza cronica di un coordinamento tra assessorati ed uffici.
Chi lavora in questo modo è pericoloso in un’amministrazione perché produce confusione, e la seconda città del Lazio dopo Roma non può permetterselo.

FARMACIA COMUNALE
La Farmacia Comunale di viale Kennedy sarà venduta come quella dell’ospedale: con il ricavato tapperemo qualche buco (lavori di manutenzione nelle scuole) ma consideriamo che per i prossimi anni le farmacie comunali da vendere saranno finite… Non ci sono nella previsione di bilancio prospettive di nuove entrate: le uniche sono le tasse.

PERSONALE
Intanto il personale dello staff del sindaco aumenta, mentre non si riesce proprio ad istituire un ufficio unico per la gestione dei rapporti con le partecipate, così come anche i revisori dei conti avevano fortemente consigliato.
La maggioranza vantava una vera svolta nella gestione dei rapporti con la partecipata più importante: LatinAmbiente. Ebbene, nei documenti di bilancio non compaiono dati e documenti relativi all’anno 2014: si leggono quelli del 2013. Gli uffici sono stati “costretti” ad una taglia-incolla dei dati e obiettivi del 2013. Nel bilancio del 2014 abbiamo, quindi, un buco tappato con i dati e gli obiettivi dell’anno passato: un vergognoso rimedio.

UTENZE
Altro elemento negativo: non viene istituito un ufficio unico per la gestione delle utenze. È di questi giorni la notizia della lettera da parte del governo centrale al nostro comune per un controllo delle spese, visto che ci hanno annoverato tra i primi cento comuni “spendaccioni”.
Spendiamo troppo e male anche perché non vogliamo organizzare un unico ufficio che si occupi delle utenze del comune dall’inizio alla fine mantenendo un controllo in tutti gli step del processo: dai contratti, al controllo delle spese, ai pagamenti.
Ed è li che potremmo fare la differenza.
Da un casuale controllo da parte di un dipendente sono state scoperte fatture non dovute per qualche centinaio di migliaia di euro: un risparmio fortuito, non degno di un’amministrazione della seconda città del Lazio.
I controlli non possono essere casuali: devono essere organizzati e sistemici.
È anche qui che si gioca la credibilità di una gestione.

Fine seconda puntata :-)

PASSA la TASI SENZA DETRAZIONI

IMG_1817.JPGFAMIGLIE TARTASSATE
La maggioranza ha forzato il voto durante la commissione Bilancio di oggi ed ha approvato di prepotenza il regolamento Tasi così com’è, senza detrazioni per famiglie con figli o con portatori di handicap e senza scaglioni. Lo ha fatto con la promessa di una successivamassima apertura‘ alle proposte della minoranza, ma solo come emendamento in Consiglio Comunale.

L’INSICUREZZA della MAGGIORANZA
Si tratta di un segnale di grande insicurezza da parte della maggioranza, perché la scadenza per l’approvazione in consiglio comunale del regolamento per la Tasi è ancora abbastanza lontana, il 5 settembre, ma erano ben consapevoli del fatto che nelle successive commissioni avrebbero potuto restare senza numero legale, come già accaduto nel consiglio comunale per l’approvazione dell’isola pedonale in centro. L’approvazione del regolamento TASI con le relative aliquote è un passaggio propedeutico per la successiva approvazione del bilancio di previsione entro il 30 settembre. Per questo motivo le proposte emendative di tutti i consiglieri, non solo le mie, dovranno essere sottoposte direttamente al consiglio e non possono più essere discusse in commissione, che sarebbe stata la sede più opportuna”.

Oggi è stato anche approvato il regolamento IMU che si presenta invariato rispetto all’anno scorso.
Ad entrambi i regolamenti il Partito Democratico si è opposto esprimendo voto contrario.

NUOVI DEBITI
In questo quadro, si aggiunge una nuova difficoltà per il bilancio del Comune di Latina: ben due maxi debiti derivanti da vecchi contenziosi arrivati a sentenza, causati da espropri per i quali sono stati intrapresi ricorsi: il Comune dovrà pagare per uno oltre 500mila euro, mentre per l’altro – che riguarda la lottizzazione Cucchiarelli – oltre 2 milioni di euro. Debiti fuori bilancio che in qualche modo andranno coperti.

LE PROPOSTE DI DETRAZIONI
Sono due le proposte di detrazioni che ho formulato in commissione e che sono già al vaglio degli uffici comunali per quantificare i costi da sottoporre poi alla valutazione dell’assise.
La prima vedrebbe due detrazioni di 150 e 100 euro da applicare a rendite catastali di rispettivamente fino 600 e 800 euro.
Nessuna detrazione invece per rendite superiori, mentre per tutti (fino però a una rendita catastale di 1.000 euro) sarebbe applicato un ulteriore “sconto” di 40 euro per ciascun figlio minore di 26 anni (purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale).
La seconda proposta vedrebbe invece una serie di detrazioni per scaglione di rendita molto graduati: per esempio, 140 euro di detrazione per rendite catastali inferiori o uguali a 300 euro; 120 euro per le rendite catastali da 301 a 320 euro, e così via. Nessuna detrazione, invece, per rendite catastali superiori ai 571 euro. Sarebbe prevista poi una detrazione di 60 euro per ciascun figlio minore di 26 anni (purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale).
L’importo complessivo delle detrazioni per i figli, al netto della detrazione per rendita catastale, non potrebbe comunque superare l’importo massimo di 200 euro.

Molti Comuni hanno già approvato a giugno il proprio regolamento per la Tasi, Latina invece ha scelto di rimandare, con la conseguenza che i cittadini riceveranno una stangata autunnale.

Invece avremmo potuto confrontare la nostra realtà con le altre, facendo tesoro delle buone prassi, per non partire sempre da zero. Ad esempio, avremmo potuto ideare una consulenza consorziata con gli altri Enti comunali (tutti con le nostre stesse difficoltà) per rendere più semplice e veloce  l’aggiornamento dei nostri funzionari.

Politica o potere?

Ho letto sul giornale di oggi un intervento attribuito ad un politico di spicco della nostra provincia. Esprime riserve nei confronti del bilancio di previsione 2014 del comune di Latina perché il proprio rappresentante in giunta, non ha soldi in bilancio per il suo settore definito strategico. Diversamente, fa notare l’esponente politico, Fabrizio Cirilli, Assessore all’Ambiente e al Verde Urbano ne ha moltissimi!

Cos’è, gelosia?

L’impressione che si ricava è che la priorità non sia tanto il settore che non può disporre di risorse economiche, quanto il fatto che il proprio partito non riceva adeguata attenzione.

Se ci fate caso, man mano che la consiliatura va avanti, i programmi elettorali vengono presto dimenticati per far posto prima alle emergenze (ndr: ma non sapevano delle emergenze annunciate prima di scrivere il libro dei sogni?) poi, piano piano, diventano preminenti le esigenze dei partiti che sostengono la maggioranza e che le consentono di rimanere al potere.
Prioritario diventa perciò mantenere l’equilibrio altrimenti, si va tutti a casa.
Ed ecco che la prima preoccupazione è accontentare chi è indispensabile all’equilibrio, NCD, Lista Cirilli, Fratelli d’Italia, o Forza Italia…

Quindi, non aver investito in quel settore è quasi secondario al fatto che il partito non sia considerato importante.
Che ne è della mancata programmazione per lo sviluppo economico, per non aver ascoltato la vocazione del nostro territorio che a tutti appare palese?
Perché non si dice che Latina potrebbe investire in un settore che certamente la vedrebbe emergere economicamente da una paralisi annunciata trent’anni fa con la scadenza dei brevetti farmaceutici, con il declino di aziende incapaci di investire in innovazione e la politica miope e spendacciona… ?
Non traspare questo.

Il motivo della critica con relativa minaccia di votare contro il bilancio, è che l’assessore “senza soldi” “è considerato” politicamente nella misura di quanti euro gli sono dati sul suo bilancio: in questo caso, zero.
E questa è un’umiliazione politica.
Il problema, quindi, è la “rispettabilità” politica, il peso politico dentro una maggioranza.

E la sostanza?

Mi pare che la politica si sia sempre più allontanata dai suoi cittadini e abbia perso ogni credibilità proprio perché ha perso di vista la ragione del suo esistere, ovvero il servizio alla città, il bene di un territorio, i temi che invece sono stati lentamente sostituiti dalle personalità politiche e dalle sigle dei partiti.

Se la politica continua a non guardare alla sostanza, se continuerà, attraverso i suoi rappresentanti, a rivendicare posizioni e ruoli, morirà tirandosi dietro i suoi protagonisti.

Resterà a costruire una nuova città chi saprà incarnare la vera anima della politica: il servizio alla collettività. Punto.