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La paura di perdere

imageNon si può che essere lieti di una decisione presa in giunta il 29 gennaio che decide in merito agli affidamenti sotto soglia € 40.000: la ditta cui saranno affidati i lavori verrà sorteggiata da una lista depositata presso l’ufficio Gare e Contratti.

Qualcosa che abbiamo da sempre e da sin dall’inizio della consiliatura richiesto noi del PD, nelle varie commissioni competenti ma che mai è stata presa in considerazione.

A dire il vero il sindaco dice di aver dato una direttiva che vuole procedere ad una revisione delle norme per il funzionamento dell’ufficio gare e contratti. I Regolamenti sono materia di Consiglio Comunale, quindi il sindaco ha semplicemente espresso una volontà, un indirizzo. E si sa che tra il dire che di solito è annunciato con tante trombe e fanfare, e il fare c’è di mezzo un sacco di tempo che fa dimenticare…

Comunque, “se non per amore, almeno per timore”, diceva Teresa di Lisieux, ed è forse questo che ha spinto alla fine della consiliatura il sindaco Di Giorgi ad andare verso una direzione di maggiore trasparenza: il timore folle delle indagini dei magistrati…
imageCerto è pressoché impossibile compensare quanto finora non è stato fatto: nel settore urbanistica ci sono pesanti ombre che interessano non solo la legittimità di scelte fatte a livello di progettazione e di calcoli sul piano generale e particolare della città, ma anche sulla validità e la legittimità di una serie innumerevole di operazioni che vanno dagli espropri ai rilasci dei permessi a costruire.
In un tale panorama l’indirizzo preso a livello di giunta, sottolinea come sia questo un intervento che parte dal sindaco, e non è parte di un progetto sindacale e di maggioranza che evidentemente sarebbe stato realizzato con l’inizio della consiliatura. Questo mi pare piuttosto un escamotage finale per voler a tutti i costi di dimostrare di voler fare bene ma, ahimè, troppo in ritardo.

Come quello studente che per tutto l’anno non ha voluto mai studiare perché impegnato in altre faccende, che a maggio decide di farsi interrogare per paura di essere bocciato.

Non si può pensare all’amministrazione della seconda città del Lazio che gestisce oltre €125ML di bilancio ed un bacino di cittadini di 120mila abitanti come uno “studente allegro” che deve ancora capire le sue responsabilità.

Altro che “casa di vetro”: la trasparenza a Latina non è

“Piani particolareggiati e regolamento edilizio, la grande assente è la Trasparenza”


(L’intera ricerca, confrontata con i siti di altre pubbliche amministrazioni del Lazio, è stata documentata con un questo video)

“Come fa un cittadino di Latina a sapere se davanti alla finestra di casa sua, al posto di un parco verde, sorgerà un palazzo oppure sarà fatta una colata di cemento? Semplicemente, allo stato attuale dei fatti, non può esserne informato se non dalle ruspe già al lavoro o recandosi fisicamente all’ufficio urbanistica mettendosi in fila e aspettando il proprio turno. Questo increscioso problema ha una risposta sola ed è ancora una volta la mancanza di trasparenza del Comune di Latina.” Ho scritto una lettera indirizzata al Segretario generale del Comune di Latina, che è anche responsabile per l’ente di procedura Anticorruzione e Trasparenza, dove gli segnalo formalmente le gravi mancanze.

L’ente è infatti inadempiente rispetto a quanto stabilito dal DL33/2013, che impone la pubblicazione e il livello di accessibilità di documenti e dati sul sito internet delle pubbliche amministrazioni. “I consiglieri comunali del Pd ed in primis la commissione trasparenza, hanno sin dall’inizio della consiliatura sollecitato e richiamato alla piena Trasparenza l’ente di Piazza del Popolo, ma ad oggi il Comune non risulta essersi adeguato alla norma”. Ho inviato una nota di denuncia formale al Segretario generale e al sindaco Giovanni Di Giorgi per ottemperare alle disposizioni di legge.

“È praticamente impossibile accedere alla consultazione online di documenti e tavole relative ai Piani Particolareggiati Esecutivi della nostra città in modo facile ed intuitivo. Nella pagina “Amministrazione Trasparente“, d’obbligo per tutti i Comuni, c’è una sezione denominata ‘Pianificazione e Governo del territorio’ con tre sotto-sezioni tra cui ‘Atti di governo del territorio’, con ulteriore sottosezione ‘Servizio urbanistica’. È proprio qui che ci si aspetterebbe di trovare dati omogenei, raggruppati in tavole e documenti, i vari piani particolareggiati dei quartieri nonché il Piano Regolatore Generale. Quest’ultimo non risulta neanche pubblicato. Da notare, inoltre, che in nessuna sezione del sito del Comune di Latina è presente, nonché accessibile o consultabile, il Regolamento Edilizio che pure esiste in forma cartacea, benché obsoleto in diverse parti”.

“L’articolo 46 del decreto 33 del 2013, in base al quale dovrebbero risultare accessibili nel modo più trasparente possibile tutti i dati citati impone la considerazione di un altro aspetto: anche il solo parziale inadempimento degli obblighi di pubblicazione, comporta sanzioni e costituisce elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione ed è comunque valutato ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili. In buona sostanza, se l’ente non adempie all’obbligo imposto dalla legge, può incorrere in sanzioni ed i dirigenti, pagati per una funzione che non svolgono, possono vedersi decurtare parte dello stipendio”.

Alla ricerca della verginità perduta

imageColpiscono i nomi dei tecnici che hanno accettato di collaborare col sindaco Di Giorgi a rivestire di legalità e trasparenza la logora amministrazione Di Giorgi: Laura Francalancia – docente di Economia – e Salvatore La Rosa – ex prefetto -.
Bilancio ed Urbanistica sono i settori in cui l’Amministrazione è più vulnerabile e il tentativo è quello di cercare un sostegno autorevole, una guida sicura.

Bilancio ed Urbanistica sono gli ambiti in cui è necessario un “cambio di rotta” vista la vicinanza al baratro in cui il Comune rischia di cadere per l’incuria e la spregiudicatezza con cui si è agito fino ad oggi: debiti fuori bilancio milionari causati da dimenticanze di sentenze nei cassetti lievitate a dismisura; partecipate incontrollate che generano debiti tutti a carico della parte pubblica, fideiussioni “farlocche”, contratti capestro, disinvoltura spericolata nelle varianti urbanistiche… di tutto questo dovranno occuparsi i due nuovi assessori.

Certamente faranno bene.
Ma un anno e mezzo per un’Amministrazione è quasi niente.
Un anno e mezzo passerà presto e non potranno certo, benché eccellenti, risanare in un batter d’occhio questioni incancrenite da decenni.

In cinque anni sarebbe stato certamente diverso il loro lavoro…

E allora, in fondo in fondo, i loro nomi saranno serviti più a ridare una parvenza di credibilità ad un sindaco che da sempre è in uno stato di “avvento” perenne, in attesa che qualcun altro gli risolva i problemi. La ricerca di una verginità persa da tempo e a ottobre, all’atto delle dimissioni, rivendicata, ostentata come se tutte le falle della sua amministrazione fossero imputabili a chi lo circondava, non a lui che sceglieva di chi circondarsi, spera di averla trovata con la nomina delle alte figure di La Rosa e Francalancia.

Ma le due punte di diamante della giunta non offuscano completamente la vista dei cittadini che notano, che per tutto il resto, non è cambiato niente: Nasso, Sovrani, Di Rubbo, Calvi, Pansera, Tripodi ed Enrico Tiero. Chi lo tirava per la giacca è ancora li, le bande citate nel discorso del sindaco sono tutte li.
Magari avesse fatto quanto promesso!!! Una giunta tutta tecnica…
E invece, piano piano, la “giunta tutta tecnica” si è ridotta di giorno in giorno dietro le pressioni e i ricatti di chi in maggioranza può permettersi di “chiedere” a fronte del crollo di “tutta la baracca”.
Ditemi voi, la possiamo chiamare una grande svolta?
Lo possiamo chiamare il nuovo corso?

A me sembra che il gioco dei quattro cantoni sia ancora il gioco più gettonato dell’Amministrazione Di Giorgi.

Consiglio Comunale fiducia a Di Giorgi: intervento della consigliera Nicoletta Zuliani

Ho analizzato a fondo il suo documento. Si sta parlando del governo di una città grande, molto articolata, con un pregresso molto problematico: un passato fatto di annunci, contratti capestro, promesse, sogni infranti.

La cosa più insopportabile è che tutto questo ha causato gravi danni economici e una speranza che lei ha saputo trasformare in disperazione.

Nel suo documento Lei parla di problematiche legate all’economia e allo Stato: è vero, i comuni sono ridotti ad essere gabellieri per conto dello Stato, ma oltre ai problemi economici che costituiscono un cappio al collo che consente poco margine di movimento, ci sono altri problemi che aspettano di essere affrontati e non sono economici, sindaco, ma hanno ripercussioni economiche, pur non essendo di natura economica. Sono di natura politicaorganizzativa, amministrativa.

Paragoniamo la gestione del Comune di Latina alla costruzione di una casa.

Intanto bisogna avere chiaro il progetto e il disegno, che si vuole realizzare: un palazzo, una villetta con giardino, un edificio con funzione di servizio, una casa dove vivere, da sviluppare, da offrire o da cui scappare… ma soprattutto bisogna capire con chi vuole finire di costruire questa casa. CON CHI è importante. La sua giunta, sindaco non va separata da queste linee di fine mandato.

Torno alla metafora della casa: io non vorrei che la mia casa fosse costruita da persone che cambiano continuamente, che lasciano un lavoro a metà, lavoro che va nelle mani di un altro, che lasciano il posto a tempo determinato perché non sono più miei amici o perché qualcuno batte i piedi più forte e va calmato o gratificato sotto il ricatto di mollare tutto e lasciarla senza maggioranza Ma che criterio usa, sindaco?
I cittadini hanno tutti l’impressione che questa “tarantella” come l’hanno definita, serve solo al potere.
NON SERVE AI CITTADINI.
Lei ha un potere, quello che nel 2011 le è stato messo nelle mani, che non ha realizzato quasi nulla di quello che si era prefissato e che, anzi, come lei ha definito, ha lavorato per i propri interessi particolari, personali, tirandola per la giacca, organizzato in gruppi di potere.

Invece oggi siamo qui, in perfetta continuità con ciò che ha fatto fino ad oggi, ovvero fare e disfare, dire e rimangiare il detto, posizionare e riposizionare, contrattare, dare e pesare. Tutto, sindaco, tranne che governare.
CON CHI vuole continuare a fare questo balletto infinito del governo della città?
Giunta tecnica, esperti luminari, fedelissimi, strillatori…

Mi pare che nulla sia cambiato: anche la sua prima giunta, la prima di una lunga serie, era fatta un po’ di tecnici e un po’ di politici. Ma è durata un paio di mesi… Dopo vari altri passaggi di cambio di giunta eccoci di nuovo qui a parlare di tecnici.

Ma a noi pare che l’unico ad essere estromesso sia il vicesindaco, nonché assessore all’ambiente…
Abbiamo capito allora chi era il problema.
Ora, si camminerà spediti, immaginiamo.

Voglio analizzare e commentare i punti elencati (non mi sembra che si possa chiamare diversamente) nelle sue linee di fine mandato.

Punto 1) Riorganizzazione della struttura organizzativa.
E lei crede che in un anno e mezzo possa ristrutturare una macchina amministrativa? In tre anni e mezzo ci sono stati servizi che hanno visto l’avvicendamento di ben sette dirigenti in due mesi.

Poi tra l’altro mi dovete spiegare come fate a valutare questi dirigenti quando sono costantemente spostati di servizio in servizio!
Cosa relazionano?
Cosa dicono di aver fatto?
Su quale raggiungimento di obiettivi verranno valutati?
Forse il vero obiettivo è che non siano valutati affatto?

La scelta di far ruotare i dirigenti è una scelta indicata dalla normativa sull’anticorruzione: ma credo sia stata male interpretata da voi perché un dirigente ha un contratto fino a tre anni in quei tre anni va valutato poi può essere spostato. Mi dica lei, lo ripeto, come si fa a valutare un dirigente se lo si fa stare anche meno di un mese a dirigere un servizio?
Il problema dei moltissimi onerosissimi debiti fuori bilancio che hanno tagliato le gambe a questa amministrazione è stata causata dal cattivo procedimento amministrativo ovvero i dirigenti lavorano male: chi doveva controllare non ha controllato, chi doveva accertarsi che le cose fossero fatte bene, non se n’è accertato e questo ha comportato  contenziosi in cui il Comune è parte soccombente. E giù a pagare e a inserire debiti fuori bilancio, somme sottratte alla collettività per pagare i danni di un cattivo lavoro.
Ho sempre denunciato l’inutilità dei dirigenti di area: solo oggi a tre anni e mezzo dal suo insediamento caro sindaco, lei si accorge che vanno eliminate le Aree.
Solo oggi a un anno mezzo dalle prossime elezioni lei vuole fare una rivoluzione di legalità: meno male che se n’è accorto.

IL TEMA DELLA LEGALITA’
Io non credo che lei stia facendo questo perché si è accorto solo ora che c’è il rischio di cadere nell’illegalità. Credo che lei sia costretto, che si stia arrampicando sugli specchi per poter usare una parola importante, una parola che qualifica chi la dice: legalità.
Ma l’operato di questa amministrazione è spesso sull’orlo della illegittimità: quando ho denunciato il caso del Capo di Gabinetto che firmava determine che non poteva firmare perché la sua era una nomina politica, e sappiamo che gestione e l’indirizzo politico sono due sfere assolutamente distinte negli enti locali, lei ha fatto lo spiritoso sui giornali, dicendomi con un hashtag di star serena, che l’avvocato MIGNANO non era stato defenestrato, (quando poi lo è stato realmente) non rispondendo assolutamente al punto centrale che era: si firmavano atti gestionali da parte di un incaricato della sfera politica.

Ho interrogato il Segretario Generale che mi ha risposto con una serie di citazioni di norme e di articoli di legge che non facevano altro che sottolineare quello che dicevo io.

Il presidente dell’OIVP che, come funzione, svolge quella di valutare le performance dei dirigenti del Comune di Latina, ha vergognosamente bypassato rispondendo laconicamente in quattro righe dicendo che a lui non competeva darmi questo genere di risposte: dovevo andare dal Segretario Generale.
Ma io dico, se una persona firma come dirigente non deve essere quindi valutato come dirigente?
Così funziona l’organo che deve vigilare che devi controllare che deve valutare la gestione del nostro ente?
Ma ricordiamolo: i membri dell’OIVP sono nomine politiche. E qui, quando il controllore è nominato dal controllato, non possiamo che aspettarci che un operato assolutamente compiacente.

La macchina amministrativa, con i suoi dirigenti, è quello che si interfaccia con i cosiddetti colletti bianchi, con i professionisti, con l’esterno della nostra società civile professionale e imprenditoriale. Fatto sta, che successivamente al Capo di Gabinetto di nomina politica è stato impedito di firmare altri atti gestionali, e l’ingegner Le Donne,  nominato dirigente dello staff del sindaco, ha praticamente rifatto tutte le determinazioni con impegno di spesa precedentemente firmate dal Capo di gabinetto facendo variazioni irrisorie rispetto alle cifre dell’impegno di spesa per poter giustificare la nuova determinazione e renderle finalmente valide.

Ho voluto qui riportare questo episodio della vita di questa amministrazione non solo perché me ne sono occupata personalmente, ma perché ritengo che forzature della norma, deroghe alle regole in questi tempi rappresentano esattamente quello che è lo spazio all’interno del quale si insinua l’interesse privato, l’interesse dei cosiddetti colletti bianchi, quello a cui alludeva il questore De Matteis quando parlava di presenza della malavita nel nostro territorio…

E come siamo attrezzati per contrastare questo che è il problema dei problemi?

I DIRIGENTI del COMUNE di LATINA
Ebbene questa macchina amministrativa ègestita da 19 dirigent.
A parte il fatto che con 19 dirigenti su 500 dipendenti noi abbiamo una media di un dirigente ogni 26 dipendenti, media assolutamente inaccettabile.
Porto l’esempio di un comune virtuoso, quello di Trento, che ha 1500 dipendenti e attualmente sta lavorando per abbassare il numero dei propri dirigenti da 35 a 25, il che significa portare il rapporto dirigente dipendente da 42 a 60.
Ripeto noi abbiamo un rapporto di un dirigente per ogni 26 dipendenti.

Questo è assurdo.

Questi dirigenti vengono valutati in base a criteri e parametri stati individuati ne lontano 2005 dal Segretario Generale Brusca, parametri che andrebbero aggiornati perché il peso dell’operato dei dirigenti è sempre più importante all’interno di un’amministrazione, il costo sulla macchina amministrativa che spesso molti procedimenti amministrativi errati costano è pesante sulle casse della nostra città e lo vediamo con i debiti fuori bilancio che pesano per milioni di euro.

E qui voglio segnalare un’anomalia a mio avviso inaccettabile.

I dirigenti devono fornire delle relazioni rispetto agli obiettivi che vengono prefissati per ogni servizio entro la fine di ogni anno.
Ci sono dirigenti che non firmano neanche una determinazione, ci sono dirigenti che non presentano relazioni ormai da due anni, ci sono i dirigenti che costano comunque ogni anno all’Ente delle somme che in totale ammontano a oltre € 700.000 di stipendio base senza contare poi il resto che viene dato raggiungimento dell’obiettivo, ovvero a presentazione della relazione.

Io mi chiedo in che modo la spending review vieni attuata nel nostro comune rispetto ad una dirigenza che va valutata, sindaco?
E questi sono temi importanti.
Questi sono temi cui dobbiamo dare risposte attraverso una gestione che non deroga alle norme, che non forza la norma per poter ottenere il raggiungimento di un obiettivo privato, personale.

In questi anni di vostro governo è stata gradualmente depotenziata l’avvocatura comunale, appesantendola con contenziosi di minima importanza come quelli della TIA per poi andare a chiedere pareri pro veritate e spendere soldi pubblici per usare avvocati esterni all’ente aumentando così il livello clientelare delle relazioni.
Ricordiamolo il parere proveritate di € 10mila sulla variante di Borgo Piave…

Troppe volte invece questa amministrazione si è trovata a lavorare, ha scelto di operare al limite del legittimo se non oltre il limite della legalità, e questo ce lo sapranno dire soltanto le inchieste che andranno avanti.
Inchieste sindaco che pesano eccome!

PERENNI PROROGHE
In commissione sport abbiamo sempre sottolineato come fosse anomala la gestione del campo sportivo Francioni, come fosse anomala la gestione del campo sportivo senza un rinnovo del contratto, come fosse anomalo che nessun provente entrava nelle tasche del Comune di latina con una società che stava riscuotendo un grande successo, e quindi, anche economicamente, doveva e poteva contribuire alle casse dell’ente pubblico.
E invece avete fatto finta di niente.
Sono dovuti intervenire i giudici con le loro inchieste.

Si va avanti in regime di proroga su troppi fronti: ricordiamo le concessioni per impianti sportivi, proroghiamo gli incarichi con firme di un capo di gabinetto che non possono essere ritenute valide, proroghiamo incarichi a dirigenti che non presentano le relazioni del loro operato per l’anno precedente, proroghiamo per le mense, proroghiamo per le strisce blu, rimandiamo le scelte importanti, rimandiamo il tema del cimitero, rimandiamo il tema della metro, rimandiamo il tema del regolamento dei contributi alle associazioni che è pronto e non viene mai portato in votazione per essere adottato…
Ma qui parliamo di elargizioni ad associazioni con l’unico criterio che sono amiche di chi governa perché ancora non avete portato in votazione il regolamento per l’assegnazione di contributi!!!!!!

Lei è assolutamente coerente: in perfetta continuità con le linee di inizio mandato, caro sindaco. lo ripeto, lei è perfettamente in linea con se stesso, con il se stesso che ha governato fino ad oggi.
Non le sto a raccontare lo stupore delle persone che mi hanno chiamato per chiedermi se ci fosse altro rispetta le linee di fine mandato: si aspettavano che il documento che noi andiamo a votare in questo consiglio fosse più approfondito più preciso, che riportasse dettagli ed elementi più chiari.
E invece no.
Ho dovuto dire che era tutto lì. E commenti sono stati: “ma questo è il niente del niente”!
Faceva prima a fare un tweet.

URBANISTICA PARTECIPATA
Punto 3 Urbanistica e Territorio.
Ma secondo lei, a fine mandato, è possibile redigere un nuovo Piano Urbano Comunale Generale impostato sul minor consumo del suolo e sul recupero urbanistico di aree dismesse di siti degradati?
Ma come fa a credere possibile una cosa del genere? Non era forse da fare a inizio mandato? Perché non l’ha fatto?

Tra l’altro la nostra amministrazione si è dotata già da due anni di un ufficio e di un dirigente addetto all’urbanistica partecipata.
Ora, l’urbanistica partecipata è un tema assolutamente complesso, moderno, e che risponde alle esigenze di partecipazione dei cittadini che in questi ultimi tempi abbiamo visto prorompenti nella nostra città.
Rispetto a questo servizio di urbanistica partecipata io feci due anni fa un’interrogazione perché non comprendevo come mai il dirigente che veniva selezionato per questa importante settore non potesse essere anche un architetto un ingegnere, ma, secondo la nostra amministrazione, doveva essere unicamente un avvocato.

Ma andiamo a leggere quali sono i compiti di questo dirigente addetto alla urbanistica partecipata: attività di consulenza e supporto tecnico giuridico per la predisposizione degli strumenti di governo e trasformazione territoriale, con particolare attenzione alle possibilità perequative al coinvolgimento dei soggetti sociali nella costruzione delle scelte di piano: ripeto il coinvolgimento dei soggetti sociali nella costruzione delle scelte di piano.
Sono andata a ricercare la relazione che la dirigente ha fornito all’ente per poter ottenere nuovamente l’incarico come  dirigente del servizio urbanistica partecipata: a parte il fatto che non risultano relazioni all’ufficio controllo del Comune di Latina preposto al controllo e alla valutazione dell’operato dei dirigenti, bensì la relazione che mi è stata fornita era la copia di quanto serviva semplicemente per poter aver rinnovato l’incarico per l’anno successivo, ma a parte questo ripeto, le parole contenute nella relazione, ovviamente, contenevano il senso dell’urbanistica partecipata ma ahimé, non hanno realizzato nulla di tutto ciò altrimenti non avremmo avuto cittadini che insorgono e che si sentono violentati da una classe politica che opera unicamente a favore degli operatori edili, dei costruttori, e degli interessi privati.

Ma cosa quest’amministrazione non ha messo in campo?
L’urbanistica partecipata prevede un ufficio che si occupa unicamente di interfacciarsi con gruppi di cittadini suddivisi per aree a seconda dei vari interventi che devono essere operati su porzioni di città, per avviare un dialogo e proporre modifiche all’assetto urbanistico ascoltare i cittadini con le loro proposte ed integrarle, infine, nel progetto finale.

Ovviamente, un ufficio siffatto, opera con personale qualificato ma soprattutto con operatori e funzionari che hanno a cuore il dialogo con i cittadini che sanno organizzare momenti partecipativi e di integrazione dei contributi.
Non ho mai visto operare la nostra amministrazione in questo senso.
Eppure paghiamo un dirigente quasi €40mila l’anno per svolgere questo servizio.
Quando si compra una casa, un appartamento, e lo si acquista anche perché di fronte c’è una bella area verde, l’amministrazione si deve far carico di comunicare ai cittadini che l’assetto urbanistico viene modificato, tanto più se si è dotati di un ufficio preposto all’urbanistica partecipata!

Non si può continuare a pensare che l’amministrazione cerca sempre di fregare il cittadino!
Non si può continuare a vivere in questo clima in cui il cittadino deve armarsi contro l’amministrazione, contro l’istituzione che deve SERVIRE la collettività!
Non è possibile che ogni categoria di cittadino debba far ricorso ai propri politici di riferimento per veder difesi i propri diritti, non le proprie velleità, i propri diritti fondamentali come quelli dei portatori di handicap che quasi scendevano in piazza x il trasporto a scuola.

MARINA di LATINA
Ma secondo lei abbiamo bisogno di un assessore alla marina? Perché CIRILLI non andava bene? Allora era lui il problema? I lavori del plus vanno avanti se c’è una macchina amministrativa esigente, corretta, che lavora dentro i tempi. Un assessore non fa la differenza.

UNIVERSITÀ:
lei ha messo dentro diritto allo studio, nuove facoltà, un campus per fare esperienze di aggregazione dentro la città…
Queste sono le ricette per un rilancio dell’università? ad un anno e mezzo dalla fine del mandato? Non dobbiamo piuttosto consolidare, rafforzare quello che c’è perché in un anno e mezzo non è possibile farlo diventare quello che lei scrive.

Concludendo: sindaco, lei ha citato Giorgio La Pira, politico e sindaco come lei, cristiano che ha iniziato il percorso di beatificazione. Il vero politico non si limita a reagire, ad eseguire, a fare “quel che deve essere fatto”, ma rischia per creare le condizioni per fare altrimenti, per fare il nuovo, per generare la città.

Zona Pedonale: cosa non va… e non può essere cambiato :-(

L'aula consiliare di Latina

Oggi Consiglio Comunale monotematico: l’isola pedonale.
O meglio, pedonalizzazione del centro di Latina.

Convocazione fatta dalla maggioranza per “condividere” in Consiglio l’importante passo verso la modernizzazione della nostra città.

Come cittadina potrei fermarmi al compiacimento nel sapere che Latina avrà un centro pedonale.
Ma come consigliere comunale e amministratore di minoranza ho il dovere, il compito e la responsabilità di analizzare, controllare, intervenire ed eventualmente avanzare proposte migliorative.
E qui elenco alcuni dei miei rilievi.

1- Un Consiglio di facciata
Il Consiglio di oggi era stato convocato come ultima fase illustrativa di un progetto già approvato in giunta una settimana fa, quindi immutabile, non emendabile. La cosiddetta “condivisione” che l’amministrazione paventava non era altro che un’illusione: solitamente si condivide qualcosa che senti anche tuo perché hai in qualche modo contribuito a dargli forma. Il progetto approvato in Giunta non era invece mutabile.
Tra l’altro, in Consiglio, non era prevista alcuna votazione o deliberazione da fare: era solo un’illustrazione da ascoltare perché l’atto formale era stato già deliberato in giunta.
Che spreco…
Perché convocare un Consiglio – che costa migliaia di Euro – quando tutto è stato già deciso e sono stati fatti incontri (post-delibera di giunta) con cittadini, esercenti ecc… e una discussione in Consiglio non può modificare nulla?

2- IL PARADOSSO
Consiglio convocato dalla maggioranza e … la maggioranza non ha il numero legale. I
l Consiglio non si svolge.
Beffa nella beffa.

ztl_presentazione1-478x3503- I COSTI
La ZTL (Zona a Traffico Limitato) in sé costerebbe solo €400mila. Nella delibera, invece, c’è anche la pavimentazione che da sola costa quasi un milione di Euro e neanche per tutta la zona! Resterebbe esclusa, infatti, tutta la Piazza del Popolo.

Perché vincolarci anche per il futuro con una costosissima pavimentazione che ci obbligherà ad una uniformità che magari non ci potremo permettere per costi troppo elevati?
Perché deliberare un intervento costosissimo senza aver neanche recepito il parere della Sovrintendenza?
Cos’è tutta questa fretta?

imageProposta: perché, invece, non destinare i soldi della pavimentazione per la riparazione del palazzo della Cultura che ha infiltrazioni dai soffitti?
La ZTL funziona benissimo anche senza pavimentazione: basta renderla viva di contenuti.
Ma ahimé, non si può cambiare NULLA

3- PALESE INCOERENZA
Andate a vedere il programma di Di Giorgi candidato a sindaco: la realizzazione dell’isola pedonale non c’è. C’è tutt’altro che non sarà mai realizzato: nuovo stadio, nuovo carcere, nuovo ospedale, melapark, città della creatività, sport minori…
Era invece presente nel programma del candidato a sindaco Democratico Claudio Moscardelli, ma con un criterio di organicità completamente assente da questo progetto.

4- PROGETTO DISORGANICOfotoZTL
Tre elementi progettuali insistono nell’area della ZTL:
- l’area pedonale,
- il parcheggio multipiano e
- l’anello ciclabile.

Tre elementi prodotti da tre uffici diversi che non hanno interagito tra loro.
Infatti, il progetto dell’anello ciclabile andrà modificato per renderlo compatibile con la zona pedonale.
Se ne sono accorti dopo…
Per il multipiano, per il quale sono assolutamente contraria, non si comprende quale pressione abbiano per realizzarlo, visto che cade proprio al centro di una zona a vocazione pedonale: retro Cambellotti, piazzale delle Poste, piazza del Quadrato, Viale Italia.
Perché concentrare li 350 posti auto? A che pro?
Più sensato sarebbe pensare un’ampliamento dei posti auto verso o oltre la circonvallazione.

Un grave errore che quest’amministrazione ha fatto è confondere il percorso di partecipazione con il percorso di persuasione che effettivamente ha attuato: parlare con le parti sociali ed i cittadini a cose fatte non ha nulla di partecipativo. Si chiama presa in giro.

Raccomandata dai forconi…

Ho aspettato un po’ per comprendere meglio la protesta dei forconi. A Latina sono presenti in piazza del Popolo da qualche giorno, un numero sparuto di persone: a detta loro avrebbero immobilizzato l’Italia e consigliavano di acquistare scorte alimentari come in tempi di guerra.

Intanto emerge una figura di “leader”. Guarda caso: un nostro concittadino.

Non voglio soffermarmi sulla Jaguar, sulle dichiarazioni sugli ebrei, sulla minaccia di bruciare i libri… 

Voglio lasciar parlare loro – ho tagliato ed incollato qui un intervento scritto su FB – e faccio seguire poi una brevissima riflessione.

forconi“Questa mattina mentre si manifestava, in piazza del popolo arriva una signora gravamente malata, si lamentava del comportamento dei servizi sociali di latina che non gli dava una mano, dopo il comizio di calvani una delegazione di cittadini hanno chiesto e ottenuto, un incontro con il sindaco giovanni di giorgi…. alcuni minuti di attesa e ricevuti dal sindaco…. ascoltata la storia di questa povera donna il sindaco immediatamente ha sollecitato i servizi sociali, risolto il problema un ringraziamento di cuore al sindaco di latina per il gesto nobile nei confronti di questa povera donna…. ci voleva il sindaco a risolvere il caso, il suo delegato l’assessore fanti detta da questa signora e sempre stata latitante…. la delegazione dei cittadini ha chiesto pubblicamente a voce alta la rimozione della fanti…. grazie sindaco….”

Una protesta che vuole racchiudere in sé tutto il disagio del popolo italiano è una protesta nella quale tutti dovrebbero sentirsi rappresentati. Molti, invece, non provano sintonia: c’è qualcosa che stona.

Manca, infatti, una visione sociale. Come si fa a dire “grazie sindaco” per aver pensato alla vecchietta malata. “Nobile” per essersi interessato personalmente
Un sindaco deve far funzionare la macchina amministrativa PER TUTTE le signore anziane e in difficoltà… Nobile è lavorare perché  TUTTI siano importanti, non che uno diventa più importante dell’altro perché riesce ad avere le attenzioni del potente di turno. Il sindaco ha la responsabilità del lavoro di TUTTI i suoi delegati: gli assessori sono infatti “delegati” da lui ad occuparsi della cosa pubblica secondo le SUE linee e indicazioni nei vari ambiti: è come se fossero una cosa sola! Gli assessori sono espressione del sindaco!

I forconi sono incappati nel peggior vizio italiano: quello della strada privilegiata, quello del canale privato per la soluzione dei problemi, quello clientelare.

La povera signora, ha ottenuto quello di cui necessitava.
Ahimé, con una raccomandazione da parte del nuovo movimento rivoluzionario dei forconi.

A tutte le altre signore in difficoltà dobbiamo dire:
mi dispiace, v’è andata male.