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Tag Archives: di muro
Dimensionamento: scuola oggetto.
Leggendo e conoscendo della vicenda del dimensionamento, non posso fare a meno di consigliare a questa amministrazione di usare percorsi più partecipativi e più trasparenti: se si vuole costruire una comunità, occorre lavorare INSIEME, non PER. Quello che la Consulta della Scuola farebbe se venisse attivata. Purtroppo sento lo stesso ritornello che c’era nella precedente consiliatura e vedo anche la stessa reticenza nell’attivare la Consulta: “decisioni che piovono dall’alto, non si è toccato quella scuola perché sono amici del sindaco…”, tutte voci che manifestano che il percorso decisionale NON HA coinvolto le parti interessate e le ha invece considerate come OGGETTI, numeri da spostare un po’ di qua e un po’ di là.
Le domande che fanno i dirigenti, gli operatori e i genitori di una scuola OGGETTO di dimensionamento sono: perché proprio a noi? Perché ci piove dall’alto questa decisione? Perché l’abbiamo saputo solo all’ultimo? Se la risposta è (come è stata) “questa era l’unica soluzione possibile studiando il flusso degli studenti” è evidente che la scelta è stata completamente arbitraria, unilaterale, senza confronto alcuno con la parte in causa. Appunto, considerando la scuola OGGETTO di dimensionamento invece che SOGGETTO.
Certo che considerare la scuola un SOGGETTO con le sue complessità, problematiche, varianti, comporta un gran lavoro di strutturazione di percorsi decisionali, di scelta condivisa dei criteri, di nuove regole, di trasparenza… non è uno scherzo.
Il problema è che ad oggi non vedo nulla che possa neanche lontanamente somigliare a tutto ciò.
La comunità scolastica di Latina merita più considerazione.
Dimensionamento: trasparenza e partecipazione ancora tradite
Non è cambiato niente: ogni volta che il Comune avanza una proposta di dimensionamento scolastico lo fa senza coinvolgere nessuno se non una delle parti coinvolte: conseguenze? Salgono inevitabilmente le proteste.
Questa volta due sono le scuole: coinvolte: l’IC della G. Cena/Piazza Dante e l’IC A.Volta.
Per rafforzare l’Istituto Comprensivo Volta che è ridotto a numeri al limite dell’autonomia, gli viene trasferita la competenza del plesso della scuola primaria di Piazza Dante, togliendo a questa un pezzo considerato vitale.
Lo scempio iniziale era stato operato nel 2012 quando alla Volta sono stati attribuiti plessi molto distanti ovvero Giochetto, Pantalonaccio laddove invece il bacino di studenti in uscita dalle elementari arrivava spontaneamente dalla scuola elementare di Piazza Moro-Via Tasso ora però appartenente ad altro IC e ad altro dirigente il quale ha istituito classi di scuola media al proprio interno dirottando le scelte sulla propria scuola media.
E fu sempre il 2012 che venne aggiunto un ulteriore istituto comprensivo, il 12º fatto di tanti piccoli pezzetti sparsi in diversi borghi creando non poche difficoltà dal punto di vista strutturale e amministrativo interno alle scuole e di cui oggi si deve discutere la sostenibilità visto il calo della popolazione scolastica.
Ma la questione a mio avviso più grave emersa in commissione cultura scuola sport altro giorno cui erano presenti una rappresentanza di entrambi gli istituti, è stata la totale inadeguatezza di questa amministrazione nel settore scuola. È iniziata con il problema delle strutture a settembre, ma continua per quanto riguarda la questione della gestione della popolazione scolastica.
Accusavo continuamente la precedente amministrazione di non aver creato un luogo istituzionale in cui far convergere tutti i presidi degli istituti comprensivi per ragionare insieme rispetto alle priorità sia strutturali che di tipo amministrativo e relative al dimensionamento per discuterle in piena trasparenza scegliendo il metodo della partecipazione alle decisioni, ma nulla è stato fatto nella precedente amministrazione e nulla sta facendo questa amministrazione.
Il problema è una totale assenza degli stakeholder a livello di processi decisionali: le scelte vengono prese dall’assessore con qualche preside e poi vengono fatte piovere in testa alle persone, in questo caso le famiglie che si ritrovano una scuola smembrata senza sapere il perché.
Si è anche scoperto in commissione il motivo per cui è stata creata una scuola media all’interno della struttura della di Piazza Dante: l’inagibilità di un intero piano della Giovanni cena che il Comune ancora non mette in sicurezza. Ho trovato molto pesanti ed imbarazzanti le accuse da parte dell’assessora DI MURO nei confronti della scuola di piazza Dante di voler ghettizzare la parte che ricade nell’area della Giovanni cena spostando alcune classi di scuola media all’interno della struttura di piazza Dante, là dove mi sembra palese l’inadempienza del Comune che ha interdetto un intero piano dell’edificio della Giovanni cena precludendone la presenza di classi.
Ho chiesto un accesso agli atti rispetto alla verbalizzazione delle conferenze dei dirigenti scolastici, quel tavolo che all’inizio del mandato l’assessora alla scuola aveva dichiarato di voler avviare: non mi risultano infatti convocazioni rilevanti a questo tavolo composto da tutti i dirigenti per discutere questioni. Ad oggi è evidente che le decisioni vengono prese senza il coinvolgimento di tutte le parti interessate e soprattutto senza un confronto veramente trasparente, cosa che la Consulta della Scuola, istituita all’unanimità dalla precedente amministrazione ma mai attivata neanche dall’amministrazione Coletta, sarebbe in grado di garantire.
Anche su questo fronte siamo ben lontani dalla trasparenza e la partecipazione che questa amministrazione ripete come un mantra senza concretizzarla in fatti.
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Tagged coletta, consulta, di muro, dimensionamento, latina, partecipazione, scuola, trasparenza, zuliani
Bambini sordi: condannati all’isolamento.
La storia dei bambini sordi lasciati senza assistenti alla comunicazione a scuola, è veramente una brutta storia.
I bambini con deficit uditivo sin dalla scuola dell’infanzia beneficiano della presenza di un assistente alla comunicazione che li aiuta ad integrarsi nel contesto scolastico. Ho personalmente vissuto questa esperienza perché nella classe di mio figlio c’era Mirco. Una esperienza di grande successo per Mirco che oggi frequenta le scuole superiori e una storia di successo anche per tutti i suoi compagni di scuola che hanno potuto conoscere altre modalità comunicative e vivere così un’esperienza di amicizia vera.
L’ENS, l’Ente Nazionale Sordi, fornisce gli assistenti alla comunicazione da anni alle nostre scuole e il Comune stanzia in bilancio una cifra che varia a seconda del numero dei bambini con deficit uditivo.
A settembre, come sempre, l’ENS invia al Comune la nota con l’importo che va imputato in parte al 2016 (settembre – dicembre) e in parte al 2017 (gennaio – giugno). C’era tutto il tempo, da parte del Comune, per mettere i soldi nel capitolo di bilancio ed impegnarli, ma… qualcosa è andato storto.
Una mera, ma grave, dimenticanza? Era capitato anche al commissario Barbato che aveva dimenticato di mettere in bilancio i €78.000 del 2016 salvo poi, con una variazione di bilancio successiva, garantirli per tempo.
Probabilmente un “copia incolla” operato dalla nuova amministrazione rispetto al lavoro del commissario (senza notare che c’era stata una variazione successiva) ha fatto di nuovo “dimenticare” che l’importo non era completo; una nota della dirigente del 15 novembre 2016 con la richiesta esplicita di una variazione di bilancio doveva però allertare sindaco e assessore, anche perché il 30 novembre è il termine ultimo per fare variazioni in bilancio. Tempo ce n’era, e infatti ne sono state fatte a decine.
E invece niente. Da gennaio a giugno potrebbe essere il buio completo per questi bambini.
Perché questo servizio non viene considerato una priorità? Perché non si trovano subito i soldi per farlo continuare?
È una scelta politica?
Beh, non la condivido affatto.
Se si vuole, i soldi possono essere trovati. Si sono trovati oltre €40mila per dare un incarico ad un consulente esterno per il piano di fattibilità di una ipotetica (quanto incerta) municipalizzata per i rifiuti; si trovano per dare costose proroghe all’ATRAL in attesa di capire se l’ipotetico (quanto incerto) ATO dei trasporti si possa fare o meno…
Per garantire il servizio ai bambini sordi mancano all’appello €52mila. Ho fatto un piccolo controllo: se ne potrebbero prendere €40mila, ad esempio, dal capitolo “utilizzo proventi da mense scolastiche”, poi i restanti €12mila non sarebbe un problema trovarli.
Non capisco come un assessore all’istruzione non si preoccupi di andare a trovare le risorse e non si faccia carico di un problema come questo.
Non sa che pesci prendere o è una scelta politica?
Beh, io non la condivido affatto.