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I consiglieri comunali del Partito Democratico uniti per la scuola

Nel consiglio comunale di ieri in cui abbiamo presentato la mozione (leggi la mozione) che intendeva dirottare sulle scuole i soldi per la pavimentazione della ZTL, non abbiamo ottenuto la maggioranza dei voti. La mozione infatti è stata respinta, ma abbiamo ottenuto che il tema della drammaticità delle condizioni dell’edilizia scolastica della nostra città diventasse il tema centrale del dibattito politico.

Il sindaco e la maggioranza vanno dritti per la loro strada: allargheranno i marciapiedi di due strade della ZTL con un costo pari a 1 milione di euro, ma non potevano rimanere insensibili al tema delle scuole che sono, come sappiamo, in condizioni assolutamente inaccettabili: sì sono in fatti dichiarati disponibili ad aumentare le risorse destinate alla manutenzione degli edifici scolastici.

Questa mattina abbiamo presentato una nuova mozione (leggi la mozione) e speriamo che verrà votata anche dalla maggioranza.

La mozione, firmata da tutti i consiglieri PD, ha lo scopo di impegnare il Comune ad investire risorse sull’edilizia scolastica, un tema rimesso al centro del dibattito politico di Latina, e non soltanto nello scorso consiglio, grazie all’impegno del Partito Democratico.
Un milione e mezzo di euro è la cifra, dedicata ad interventi che riguardano esclusivamente la scuola, che i consiglieri del PD vogliono veder comparire sul prossimo bilancio.

“Con questa mozione – afferma il capogruppo Alessandro Cozzolino – diamo la possibilità al consiglio comunale di portare avanti i buoni propositi emersi nell’ultima assise consiliare. Tutte le forze politiche, infatti, almeno a parole, hanno espresso la volontà di vedere risolti i problemi ma soprattutto le emergenze delle scuole di Latina. Votando il testo, condiviso da tutto il gruppo consiliare del PD, si concretizzerebbero le buone intenzioni investendo risorse reali. Questa mozione è frutto di un lavoro che parte da lontano: grazie al tour nei plessi del capoluogo, abbiamo potuto renderci conto da vicino delle problematiche della scuola, ce ne siamo fatti carico, ed oggi il gruppo consiliare del PD dimostra di essere unito: la mozione è stata firmata da tutti i consiglieri”.

Per noi del Partito Democratico è infatti necessario un piano di interventi che, a partire dal bilancio di previsione 2015, impegni somme certe per risolvere soprattutto le problematiche strutturali dei 74 plessi di Latina, bisognosi di certificazione di sicurezza e antincendio, di conversione delle centrali termiche, di impermeabilizzazione di tetti e solai, di consolidamento, messa in sicurezza e ristrutturazione di parte degli edifici e strutture esterne ormai inagibili. “Nel Comune di Latina – si legge nel testo della mozione – la situazione è stata definita “drammatica” dallo stesso dirigente del servizio di manutenzione scolastica durante una recente seduta della Commissione Lavori Pubblici”.

“La politica è confronto al quale deve seguire la capacità di decidere. Noi del PD – sottolinea Omar Sarubbo – abbiamo deciso: la messa in sicurezza delle scuole pericolanti è la priorità. La sicurezza e la formazione e dei nostri figli sono la priorità”.

“Il PD di Latina con questa mozione non si rende soltanto partecipe della strategia politica nazionale, ma si fa cassa di risonanza delle istanze locali” – afferma Nicoletta Zuliani, prima firmataria della mozione e che da sempre si spende sul tema dell’edilizia scolastica. “Il tour delle scuole del capoluogo ci ha colpito e nel testo si è data molta importanza alla creazione di un ‘parco progetti cantierabili‘, uno strumento indispensabile per la risalita del Comune di Latina nelle graduatorie di bandi regionali, nazionali ed europei. Latina non può fare tutto da sola e, considerando che negli ultimi tre anni sono significativamente diminuite le risorse impegnate nel bilancio dall’amministrazione, oggi è necessario dare un segnale forte di inversione di tendenza, programmando gli interventi all’interno del prossimo piano triennale delle opere pubbliche secondo le priorità stabilite dal piano esigenziale che, vogliamo ricordarlo, ha stabilito in 18 milioni di euro la cifra totale per la manutenzione ed il risanamento delle scuole. È ora di agire”.

SCUOLE: il pressing ha funzionato.

Giovedi 2 aprile si è tenuta la commissione Lavori Pubblici del Comune di Latina e abbiamo ottenuto un doppio risultato a favore dell’edilizia scolastica, che è stata argomento di discussione durante la seduta e tema sul quale ci siao da sempre battuti.
Finalmente, dopo aver sottovalutato se non ignorato per quattro anni il settore dell’edilizia scolastica, la maggioranza si è decisa ad aprire gli occhi, facendo una proposta praticabile: utilizzare le economie dei ribassi, mettendo quelle somme a disposizione del settore scuola, per essere quindi usate a favore dei lavori di messa in sicurezza e di manutenzione dei plessi della città.

Proprio sulla realizzazione dei progetti esecutivi arriva l’altro importante risultato del Partito Democratico: del milione e 700mila euro ottenuto come finanziamento triennale dalla Regione Lazio per l’edilizia scolastica, i primi 80mila euro andranno proprio per i progetti esecutivi, necessari per eseguire i lavori in alcune scuole. “Vigileremo affinché venga data la priorità alle situazioni gravi ed agli interventi davvero urgenti, perché la scuola non deve essere uno strumento per attrarre il consenso degli elettori”.

Su questo aspetto interviene la consigliera Nicoletta Zuliani, che sottolinea: “Bisogna introdurre un criterio che vada a far pesare, nella scala di priorità degli interventi da parte del Comune, la gravità e l’urgenza. Oggi con la legge 10, la Bucalossi, che destina i proventi delle alienazioni e delle concessioni edilizie, ottiene i fondi chi prima impegna le somme, senza altri criteri. O a volte facendo valere le forze politiche vicine. Questo non dovrà più accadere”.

L’altro aspetto riguarda la previsione demografica della città: “Finora non è stata fatta una previsione di utenti per le scuole materne e le scuole elementari. Il settore urbanistica costruisce nei borghi, ma le scuole saranno adeguate al certo aumento di alunni? Se non si lavora in termini di proiezione demografica nelle varie zone della città, non saremo neanche in grado di prevedere dove siano necessarie scuole o l’aggiunta di sezioni: potremmo trovarci, quindi, con scuole vuote in alcuni quartieri, ma con altri plessi incapaci di rispondere alla domanda in altre zone. Fino ad oggi, sin dall’inizio della consiliatura, i diversi settori continuano a viaggiare su binari diversi, mentre ciò che serve è un lavoro di collaborazione e coordinato”.

“L’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi ha in questi quattro anni diminuito le risorse economiche e il personale al punto da non riuscire a risolvere nemmeno delle semplici urgenze. L’ultimo esempio è legato all’Istituto Giovanni Cena – commenta il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Cozzolino – per il quale ad oggi non sono stati ancora effettuati i lavori alla caldaia, che da tempo vengono richiesti dal personale scolastico e dalle famiglie dei ragazzi. Fortuna vuole che finalmente sia arrivata la primavera e che, con essa, anche una temperatura che permette di procrastinare l’intervento”.

Fino ad oggi, il Comune di Latina, ha beneficiato di pochissimi fondi per l’edilizia scolastica: questo perché, in mancanza dei progetti esecutivi, nelle graduatorie otteneva sempre il punteggio minimo. “Lo hanno confermato lo stesso dirigente comunale, ing. Lorenzo Le Donne, ed il funzionario del settore scuola, che oggi erano presenti in commissione – afferma Omar Sarubbo – Hanno ribadito davanti ai commissari ciò che noi del Partito Democratico avevamo già detto: mancano i progetti esecutivi delle scuole e, in assenza di questi, il punteggio per qualunque bando ad oggi risulta fortemente ridotto e preclude ogni possibilità di ottenere i finanziamenti. È necessario quindi dotarsi di un parco progetti per essere in grado di poter rispondere in maniera immediata ed efficace a tutti i bandi, che sono ormai l’unica fonte di finanziamento per gli enti locali”.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica.

Persi i fondi 2015 dell’8 per mille Irpef per l’edilizia scolastica: Ennesima dimostrazione di incompetenzapza moro

Mensa scolastica pericolante, tutto fermo almeno per due mesi.
La sicurezza e l’igiene non sono cosa urgente per il Comune di Latina

Passeranno almeno due mesi prima che la mensa della scuola materna di Piazza Aldo Moro possa essere messa in sicurezza. Nel frattempo i bambini continuano a consumare i pasti in monoporzioni direttamente nelle aule dove si svolgono le lezioni. Questo perché il Comune di Latina non ha ancora fatto alcuna comunicazione alla scuola sui tempi necessari per lo svolgimento dei lavori, e per il fatto di aver inserito i lavori in una determina da circa 90mila euro che comprende anche sistemazioni in altri plessi del capoluogo. Inoltre non è fornito alcun personale per la pulizia delle aule successivamente al pasto. Il preside sarà costretto a sospendere l’attività di mensa.

È una precisa volontà politica quella di non mettere in sicurezza la scuola. Com’è noto avevo sollevato la questione della mensa della scuola pericolante la scorsa settimana. Per spese che superano i 40mila euro, i Comuni sono tenuti ad indire una gara, mentre per importi inferiori e per lavori di natura urgente possono essere fatti affidamenti diretti alle ditte. Il punto è proprio questo: l’amministrazione del sindaco Giovanni Di Giorgi non ritiene che la messa in sicurezza di una mensa scolastica, che comporta anche un problema di igiene all’interno dell’istituto, sia un lavoro urgente. Il sindaco è responsabile della salute della città, ed è uno scandalo che non intervenga.

La verità è che della scuola, all’amministrazione Di Giorgi, non sembra importare nulla: è però molto usata per fare presenzialismo.
Quando in Comune hanno voglia di affidare lavori, anche non urgenti, sono disposti persino a procedere attraverso determine illegittime, come nel caso dello spacchettamento che ho fatto emergere per il cimitero di Borgo Montello. Mentre la scuola continua ad essere la Cenerentola di questa amministrazione.

8xmilleE non si trovino più scuse nella mancanza di soldi, Il Comune getta il denaro pubblico dalla finestra per spese inutili, come la pavimentazione della Ztl, il finanziamento al Festival del Circo, contratti multipli per medesimi servizi nei diversi uffici comunali. E poi perde o non si avvale dei finanziamenti offerti dalla Stato, come nel caso della richiesta di attingere ai fondi dell’8 per mille Irpef in favore dell’edilizia scolastica. I Comuni, grazie alla legge di stabilità del 2014, entro lo scorso 15 dicembre avrebbero potuto fare richiesta per ricevere, in percentuale, questi fondi destinati ad opere di ‘ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica’, così come indicato dalla stessa legge.

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Non avendone fatto richiesta, il Comune di Latina per tutto il 2015 non ne beneficerà.
E adesso voglio sapere il perché di questa mancanza: ne chiederò le motivazioni con un’interrogazione in Consiglio Comunale e porterò la questione in Commissione Trasparenza.

8 per mille per le scuole?

“Edilizia scolastica: il Comune dimentica di fare richiesta per l’accesso ai fondi dell’8 per mille. Con i problemi di bilancio che ci sono, l’Ente non può permettersi queste ‘distrazioni’”

Il Comune di Latina non ha ancora fatto richiesta per ottenere l’accesso ai fondi previsti per l’edilizia scolastica provenienti dall’8 per mille. Eppure la legge parla chiaro: la scadenza è fissata al 15 dicembre.

La norma è stata introdotta con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206), che nell’8 per mille Irpef a gestione statale ha affiancato alla quota prevista per la conservazione dei Beni culturali, un’ulteriore categoria beneficiaria relativa però all’edilizia scolastica pubblica. A queste somme i Comuni accedono inoltrando una domanda e in base alla percentuale ottenuta dalle donazioni, si ricevono fondi da destinare ad opere di “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”, così come indicato dalla stessa legge.

L’amministrazione comunale di Latina è del tutto impreparata nella gestione dei conti pubblici: “In una situazione economica già penosa per il Comune di Latina, in cui le casse comunali piangono una sempre maggiore penuria ed il bilancio, con il nuovo debito da 800mila euro arrivato nei giorni scorsi, ci fa uscire dal Patto di Stabilità, l’amministrazione non può permettersi certe “distrazioni”. Con 74 plessi di propria competenza, il Comune di Latina potrebbe beneficiare di decine di migliaia di euro, se solo facesse richiesta d’accesso ai fondi al Governo centrale e se solo pubblicizzasse ai cittadini l’opportunità di devolvere il proprio 8 per mille alla scuola pubblica. A ben pensarci, non dovrebbe essere così difficile, eppure nulla ancora è stato fatto.

E colgo l’occasione per chiedere cosa appunto intendano fare gli uffici, visto che il termine scade fra meno di una settimana”.

Allarme edilizia scolastica: «Il Comune non usa i locali per gli scopi cui sono destinati»

20130413-144859.jpg«L’amministrazione non sa rispondere alla crescita della popolazione studentesca e del fabbisogno strutturale»

«I finanziamenti persi per le scuole dei quartieri Q4 e Q5, il plesso di piazza Moro che non riesce più a contenere gli iscritti, il ragioneria sbattuto sulla Mediana nonostante l’impegno del sindaco, il liceo Manzoni, istituto tra i più gettonati in città, costretto a trasferire 15 classi in una succursale: se l’edilizia scolastica a Latina è in ginocchio e le strutture sono inadeguate a rispondere alla domanda di istruzione è a causa della totale mancanza di programmazione da parte di un’amministrazione miope per cui gli interessi dei privati vengono prima delle esigenze dei cittadini». A lanciare l’allarme edilizia scolastica a Latina indicando il Comune quale responsabile di una situazione di emergenza è la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani.

foto 2«Assistiamo al paradosso di una popolazione scolastica in continuo aumento con relativa crescita di fabbisogno strutturale e piuttosto che far fronte a quest’incremento il Comune – constata la Zuliani – si prende le scuole per metterci dentro altro. Se da una parte cresce la domanda di locali scolastici, dall’altra manca una programmazione seria e puntuale da parte di un’amministrazione che utilizza le strutture per scopi altri da quelli per cui sono destinate».

La consigliera cita alcuni casi emblematici: la scuola di via Varsavia dove trovano casa l’ufficio commercio e l’archivio del Comune, la scuola di via Ezio che ospita l’ufficio elettorale, ancora in  via Ezio  una scuola materna  ospita  un centro sociale per gli anziani e un’altro servizio di tipo sanitario; l’elementare di Col di Lana di recente è stata “data” al 118 con la motivazione che altrimenti si sarebbero persi fondi importanti e intanto l’adeguamento di quella struttura ad uno scopo per cui non era stata progettata è costato centinaia di migliaia di euro. «Stiamo parlando di zone – sottolinea la Zuliani – dove sono state date concessioni edilizie che hanno visto crescere demograficamente intere aree che ora hanno fame di servizi scolastici. La priorità è stata data ai costruttori, categoria tanto amata dalla maggioranza, a riprova di come la cementificazione venga prima di tutto. Dei cittadini che popoleranno quei quartieri, invece, non interessa niente a nessuno».

La consigliera del Pd si chiede perché non sia stato progettato un assetto organico e perché la Commissione Istruzione non venga mai convocata nonostante le continue richieste dell’opposizione e rileva come dopo tre anni di amministrazione Di Giorgi ci si trovi ancora in emergenza. «Chi governa una città – conclude l’esponente democratica – ha il dovere di programmare, non di rispondere a chi fa pressioni più forti. Sono tutti capaci e pronti a mettere toppe, ma finora nessuno è stato in grado di agire secondo una programmazione operativa. E quando si ha a che fare con il futuro – la scuola è il vivaio del futuro – o si programma o si fa danno».