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La maggioranza “disapprova” sé stessa

IMG_0129.JPGIeri abbiamo vissuto un momento molto delicato per la vita amministrativa della nostra città.

ore 11:30 Commissione Bilancio – convocata all’ultimo momento utile, perché la maggioranza aveva fatto cadere il numero legale alla seduta precedente. Il punto all’ordine del giorno era importante: approvazione del rendiconto di gestione 2014. Se non si approva il rendiconto di gestione, l’amministrazione va a a casa. Così stabilisce la legge.

Al momento del voto la maggioranza si è astenuta, noi abbiamo votato contrari, un solo voto favorevole. In questo modo la commissione esprime parere negativo e respinge il rendiconto di gestione. Questo è un fatto politico importante perché mai si era verificato nelle precedenti consiliature che la maggioranza non sostenesse un documento così importante redatto e frutto della sua propria attività amministrativa.

ore 15:00 Consiglio Comunale – la maggioranza, dopo una riunione, decide di non presentarsi in aula al secondo appello: di fatto questo significa che il gettone viene preso, ma la seduta non è valida ed è quindi rimandata in seconda convocazione – che comporta un numero legale più basso rispetto alla prima convocazione , un escamotage per avere una maggioranza con meno numeri – per il giorno di giovedì 30 settembre ore 10:30.

Cosa significa tutto ciò?

È un segnale fortissimo che la componente di Forza Italia (partito di maggioranza relativa) sta dando al sindaco Di Giorgi: “senza di noi non governi, quindi, dacci quello che vogliamo

Il problema è il CdA di Acqua Latina, quindi, un fatto esterno all’amministrazione comunale ma politicamente rilevante per gli equilibri di potere che si determinano nel territorio.

Che un fatto esterno alle questioni di un comune incida così fortemente, così pesantemente sulle questioni cittadine fa perdere ogni credibilità a questa classe politica.

Che la gestione della cosa comune sia affidata a persone che come priorità hanno gli equilibri di potere interni al loro gruppo (di potere) è chiaramente un cancro capace di immobilizzare un’intero sistema che dovrebbe invece funzionare solo ed unicamente per il bene del cittadino privilegiando il più debole.

Di fatto Di Giorgi e la sua amministrazione sono sostanzialmente finiti.

Ma lasciatemi esprimere un pensiero da cittadina quale sono in primis: non dobbiamo scoraggiarci se il mondo della politica è diverso da come lo vogliamo. Deve invece spronarci a crescere come cittadini consapevoli e reattivi. Bisogna crescere numericamente e rafforzare ciò che di buono c’è. Promuovere e sostenere iniziative assertive e propositive per iniettare nelle arterie sclerotizzate di questo sistema ormai inadeguato e corrotto da interessi privati, la vita della vera politica:  l’amore per la propria comunità.