Quest’ ultimo periodo è stato particolarmente intenso: il caso dell’Università e l’Ospedale, l’incompatibilità della doppia carica del nostro sindaco, la questione perenne di LatinAmbiente e dell’addendum della TIA…
Abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio Comunale (ormai si convoca solo dietro nostra richiesta…) perché abbiamo una serie di punti che vogliamo portare in discussione, e il Consiglio Comunale è il luogo dove una città, attraverso i suoi rappresentanti deve parlare, non attraverso i giornali.
Grazie a diversi miei amici, ho potuto conoscere nei particolari e da più prospettive le questioni che interessano i rapporti tra Università e Ospedale. Credo grazie all’attenzione che si è sollevata dalle parti più disparate (sui giornali ormai TUTTI scrivevano sull’argomento anche senza avere un briciolo di competenza!) il rettore della Sapienza Frati e Sponsilli – direttore generale dell’azienda ospedaliera – si sono accordati per allocare in due strutture diverse i medici universitari e quelli ospedalieri, diversificando le loro funzioni e raggio d’azione.
Ma il tema dell’Università a Latina riguarda, secondo me, un discorso più ampio: dove vogliamo portare i nostri giovani? Quali specializzazioni sono necessarie per il loro futuro? Non sarebbe opportuno pensare il percorso universitario tenendo conto del nostro territorio e delle sue domande? Perché non guardare alla sua ” vocazione” di produzione agricola biologica e biodinamica? Abbiamo delle eccellenze nel nostro territorio ed un investimento in ricerca in questo settore non solo sarebbe rispettoso di ciò che già c’è e ha dimostrato di essere all’avanguardia, ma darebbe una risposta attuale ad una domanda di crescente attenzione all’ambiente. E che dire di incrementare la ricerca rispetto all’ingegneria ambientale? (le ditte di impianti termici non sono italiane, aimé).
Queste alcune riflessioni.
Ho presentato tre mozioni ed una interrogazione a risposta scritta. La maggior parte degli atti sottoposti al Consiglio sono stati elaborati da noi gruppo consiliare PD, mentre alcune sono solo a firma mia. La firma contraddistingue la genesi dell’atto. Se un argomento è stato studiato e portato avanti insieme, viene firmato da più consiglieri, altrimenti porta la firma del promotore.
Tutti gli atti, anche a firma unica, sono sempre condivisi e partecipati a tutto il gruppo consiliare PD. Questa mi sembra una cosa molto positiva.
Voglio ora illustrarvi le mozioni/interrogazioni che portano la mia firma.
La mozione è, in sostanza, una proposta di delibera, una legge immediatamente esecutiva.
L’interrogazione è una richiesta di chiarimento rispetto ad un fatto e dell’intenzione che l’Amministrazione ha rispetto alla soluzione di quel problema.
Vi spiego l’iter: prima del Consiglio si tiene una riunione tra i capigruppo (chiamata Conferenza dei Capigruppo) che analizzano le varie mozioni e decidono già in quella occasione se votare a favore o no. Durante il Consiglio, tutti questi argomenti vengono prima illustrati dal primo firmatario, poi discussi, e infine votati.
Mozione “IL QUADRATO”
chiediamo:
• di concedere d’ora in poi immobili di competenza dell’Amministrazione Comunale unicamente attraverso indizione di gara informale
• di stabilire nel bando criteri di scelta dell’assegnatario secondo i principi stabiliti dall’art.30 comma 3 DL 163/2006 ovvero principi di
• trasparenza,
• adeguata pubblicità,
• non discriminazione,
• parità di trattamento,
• mutuo riconoscimento,
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