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Matteo Renzi a Latina

IMG_5350Cosa puoi fare in 45 minuti di incontro? Certo non entrare nei dettagli di articoli e commi.

Ma puoi trasmettere il senso della riforma e il lavoro che c’è stato dietro.
Puoi anche rivendicare di aver realizzato quello che i detrattori della riforma NON sono stati capaci di fare in 30 anni, ovvero provare a ridurre i tempi dell’iter legislativo, riordinare le competenze tra regioni e stato, ridurre i parlamentari.
Puoi giustamente rivendicare una legge sul “dopo di noi”, sul Terzo Settore, sulle unioni civili, sull’omicidio stradale, una legge contro il caporalato, una legge contro lo spreco alimentare e anche ammettere il pasticcio sulla scuola, la riforma della PA…
Puoi parlare di Europa e della volontà di non arretrare sulle nostre richieste di sostegno per immigrati e terremoto.
Tutto questo Renzi l’ha fatto con il suo tono appassionato, travolgente e talvolta leggero.
È stato un bel momento.
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Il PD dice NO al Consigliere Delegato

IMG_5239Col mio gruppo consiliare PD (Enrico Forte, Forte, Massimiliano Carnevale ed io) abbiamo fatto delle considerazioni rispetto al comunicato di LBC vengo definita inadeguata a ricoprire il ruolo di presidente della commissione trasparenza: un attacco personale per palese assenza di motivazioni politiche.
Certo è difficile accettare l’accostamento fatto a LBC con la logica della moltiplicazione delle “poltrone“. Ma la scelta parla da sola.
La motivazione che il sindaco e la sua maggioranza adducono a tale proposta è che il 90% dei comuni abbia il Consigliere Delegato. Questo non è garanzia di buona prassi, ma semplicemente che sia una PRASSI. Buona o cattiva è lasciata al giudizio politico e noi siamo convinti che questa non sia affatto una priorità per la nostra città: piuttosto un sintomo di grande debolezza e si presta ad una lettura nel senso di una moltiplicazione delle cosiddette “poltrone”.

Se non è legge, non è obbligo.

La facoltà di sostenere, studiare e aiutare il proprio sindaco non è preclusa a nessuno, e lo si può fare anche senza il “titolo” di una carica politica per la quale si modifica uno Statuto Comunale, tanto più che è senza retribuzione, senza potere di firma, senza valenza esterna: sostanzialmente cambia solo l’ufficialità di un ruolo politico in più.
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Poi, per quanto riguarda l’attacco alla mia persona, ricordo che il ruolo di presidente della commissione trasparenza è dato all’opposizione, ma ciò non significa che il presidente di turno debba essere condiscendente o più “morbido” con la maggioranza a causa del ruolo che riveste: guai! LBC ha la maggioranza e ha il dovere di governare questa città, ha il compito di trovare soluzione alle questioni che attanagliano l’economia e che immobilizzano la macchina amministrativa.

Se qualsiasi membro dell’opposizione ha rilievi, dati di denuncia o critiche da fare rispetto all’operato della maggioranza, ha il dovere di farle perché rientra nel suo ruolo di controllore, e come tale io sto agendo. Conosco il mio ruolo e lo esercito nell’ambito delle mie prerogative senza che intimidazioni o minacce mi possano far retrocedere.
LBC la smetta di fare “opposizione all’opposizione”: il loro ruolo è governare e sarebbe bene che lo facessero riflettendo sulle critiche, non attaccando le persone. Se non condividono le critiche, vadano pure avanti forti della convinzione delle proprie scelte. Cercare di mettere il bavaglio all’opposizione o pretendere che sia malleabile e arrendevole perché un suo componente è Presidente della Commissione Trasparenza, dimostra che c’è confusione nel riconoscere i diversi piani su cui si muovono il ruolo istituzionale e quello politico. In Commissione Trasparenza porto questioni su cui far luce attraverso l’approfondimento e la consultazione dei dirigenti amministrativi e assessori, non porto giudizi politici

La differenza io ce I’ho ben chiara.

Sul Consigliere Delegato esprimo un giudizio politico negativo e lo faccio con tutto il mio gruppo.

Ci preoccupano i toni intimidatori e di attacco personale del comunicato: la politica può assumere toni aspri e le critiche possono farsi dure, ma mai si deve intimare al silenzio o mettere in sordina i propri oppositori: soffocheremmo la democrazia.

La “poltroncina” del Consigliere Delegato o un assessore di sostegno?

IMG_5128Con una inconsueta solerzia e determinazione LBC propone una piccola modifica allo Statuto Comunale: uno si aspetterebbe di trovare qualcosa di determinante per le sorti di questa martoriata città, e invece si ritrova con la proposta di una nuova figura di sistema politico: l’istituzione del Consigliere Delegato.
Quindi, oltre al Sindaco, agli Assessori, ai Presidenti e Vice-presidenti, ai Capigruppo, ai Consiglieri avremo una “poltroncina” in più.

Immagino che nessun latinense sentisse il bisogno di questa nuova “invenzione” tale da  costituire la prima modifica dello Statuto da parte dell’Amministrazione Coletta e sembra quasi avere un potere taumaturgico vista la velocità con cui ci si appressa a legittimarla.

Non sono mai stata d’accordo con questa idea, neanche quando si paventò nella scorsa consiliatura: il sindaco DI GIORGI di fatto nominò il consigliere di maggioranza Patarini delegato alle Smart City, ma non si avventurò nella modifica dello Statuto.

E non sono d’accordo neanche oggi e vi spiego il perché.

Prima di tutto non è una figura prevista dal legislatore quando ha scritto il Testo Unico degli Enti Locali. L’idea era ed è di mantenere ben distinte le funzioni spettanti agli organi di governo (la giunta ha principalmente il compito di collaborare con il sindaco nella gestione del comune come dice l’art. 48) da quelle del consiglio comunale (che ha funzione di indirizzo e controllo politico – amministrativo art. 42), da quelle del sindaco (che ha la responsabilità e la rappresentanza dell’ente art. 50). L’unco caso in cui si prevede un Consigliere Delegato dal TUEL è nell’articolo 54. Detto articolo infatti, concerne esclusivamente una specifica fattispecie relativa alla delegabilità dell’esercizio di funzioni di competenza uncamente statale.

È previsto un delegato consigliere solo nell’art.54 c.10: “il sindaco, previa comunicazione al prefetto, [...] può conferire la delega a un consigliere comunale per l’esercizio delle funzioni nei quartieri e nelle frazioni” ma solo per competenze di ordine pubblico e polizia giudiziaria.

Secondo la sentenza n. 04992/2012 del 26/11/2012, il Consiglio di Stato, Sezione Prima ha annullato, previa sospensiva, il decreto con il quale il Sindaco di Fara in Sabina aveva conferito ad alcuni Consiglieri Comunali generiche deleghe in materia di protezione civile, rapporti con i territori e istituti di partecipazione, sport; il motivo dell’annullamento sta nel fatto che “l’ampliamento delle funzioni di taluni consiglieri rispetto agli altri membri dell’organo collegiale e ingenera il rischio di interferenze sul corretto esercizio del mandato conferito dagli elettori. In altri termini, si realizza un disquilibrio tra le attribuzioni dei consiglieri e una confusione di ruoli nel Consiglio stesso, potenzialmente in grado di turbare la regolare e leale dialettica assembleare e, quindi, confliggente con il personale interesse dei consiglieri alla salvaguardia delle proprie prerogative, che sono prioritariamente rivolte a indirizzare e controllare l’attività della giunta comunale.

Tutto questo, dicono i nostri consiglieri di LBC, si supera con una semplice modifica dello Statuto in cui si prevede questo ruolo attribuito ad un Consigliere di fiducia del Sindaco.

Più che il metodo della collegialità e del lavoro cooperativo (questa è la motivazione addotta da LBC) a me sembra un uniformarsi al metodo del 90% dei comuni che hanno trovato l’escamotage per dare importanza a chi è rimasto fuori dai diversi incarichi: semplicemente una “poltroncina in più”. O un sostegno a chi non ce la fa.

Appunto:  invece di elaborare una politica nuova ed innovativa ci uniformiamo a quello che il 90% dei comuni italiani ha elaborato negli ultimi dieci anni. Wow!!! Che innovazione!

Cosa impedisce a tanti volontari di LBC che hanno fornito i loro curricula o a qualsiasi consigliere di LBC di mettersi  comunque a disposizione del  proprio Sindaco, con tempo extra dedicato allo studio e all’approfondimento di una  particolare tematica e di dargli poi il risultato del proprio approfondimento? A prescindere dall’incarico di nuova istituzione?

È necessaria l’ufficialità di una delega – a costo zero, che non comporti l’adozione di atti a rilevanza esterna, senza potere di firma – sostanzialmente uno che ti può solo approfondire e studiare un tema per riportarti le risultanze del suo studio? Il tutto in nome… della collegialità? A meno che l’assessore non sia sufficientemente capace ed abbia bisogno di un sostegno…

Comunque, Sindaco, i cittadini di Latina si aspetterano altro.

Suoni di Fine Estate: una manifestazione tutta abusiva.

“Una manifestazione, purtroppo, tutta abusiva quella di “Suoni di Fine IMG_1684Estate” perché priva di titoli autorizzatori. Il Comune di Latina ha concesso il proprio Patrocinio – anche oneroso – ad un evento che però non ha ottenuto alcuna autorizzazione da parte degli uffici preposti. Eppure è scritto che doveva ottenerli o non se ne faceva niente.

E a quanto ammontano le entrate e le spese relative al provvedimento adottato dalla giunta che recepiva le richieste della Pro Loco di Latina? Questo non è dato saperlo.

Altra domanda: perché non sono stati effettuati i controlli da parte del Comune attraverso la Polizia Locale?”.

Sono queste le domande che Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, pone all’Amministrazione Comunale ed in particolare all’Assessore Antonella Di Muro, titolare della delega alla Cultura e promotrice della manifestazione. La consigliera democratica ha infatti depositato un’interrogazione che dovrebbe essere discussa nel prossimo Question Time.

Nella delibera di giunta si riporta che un successivo Provvedimento Dirigenziale avrebbe quantificato le entrate e le spese relative alla manifestazione. A parte che la quantificazione va fatta PRIMA di dare un permesso, il fatto è che ad oggi non risulta ancora quantificato.

“Dov’è questo documento? L’amministrazione comunale deve delle risposte ai cittadini, anche alla luce di tutti i problemi sollevati nelle settimane scorse dai commercianti del centro storico. Sorprende infatti – continuna Zuliani – la celerità con la quale la giunta del sindaco Coletta si sia riunita: il giorno successivo alla richiesta pervenuta dall’associazione richiedente, concedendo il patrocinio del Comune praticamente ad occhi chiusi.

Ricordiamo che per avere un permesso per musica dal vivo con almeno 200 partecipanti occorre la bellezza di 30 giorni. Ma qui non c’è neanche il permesso di occupazione di suolo pubblico. Il tutto veniva subordinato, infatti, all’ottenimento da parte del Presidente della Pro Loco, delle prescritte autorizzazioni previste dalle vigenti normative, per una manifestazione che si sarebbe tenuta nel successivo fine settimana: venerdì 26 e domenica 28 agosto.
Agli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni non è pervenuta nessuna richiesta.

La manifestazione risulta, quindi, totalmente priva di autorizzazioni.

Nell’elenco dei locali comunali richiesti a titolo gratuito e senza fideiussione dalla Pro Loco comparivano, peraltro, il Museo Cambellotti e il Procoio di Borgo Sabotino, che fanno parte della lista sale concesse a titolo oneroso.

Un comportamento, a mio avviso, di evidente disparità da parte dell’amministrazione comunale rispetto a chi invece sceglie la strada della legalità, facendo una trafila lunga e piena di ostacoli per organizzare eventi culturali, il che va chiarito al più presto nel rispetto del principio della trasparenza e soprattutto della legalità”.

Il parere all’ANAC? In fondo non ce ne importa.

Nel suo candore la consigliera Valeria Campagna ha affermato nel suo intervento in Consiglio Comunale che, a prescindere dalle risultanze del parere dell’ANAC, LBC la gara non la vuole e quindi non la manderà avanti comunque.
Brava Valeria, finalmente qualcuno ha detto la verità!

Che non ci fosse un grande interesse nei confronti del parere ANAC era intuibile, anche perché le linee guida da poco uscite sono indicative, di indirizzo, non sono regolamenti attuativi precisi e vincolanti.

Voglio ricordare come abbiamo saputo della intenzione del sindaco e la giunta e tutta la maggioranza di inserirsi nella Formia Rifiuti Zero, il loro vero obiettivo: il Giornale di Latina, attraverso il suo giornalista locale della città di Formia ha riportato di un incontro tra Coletta e Bartolomeo per discutere proprio di questa ipotesi. Non chiamerei uno scoop di un giornale, una dichiarazione ufficiale…

In questa situazione c’è il dichiarato (il bando non risponde ai nostri ediamo parere all’ANAC); c’è il non dichiarato (stiamo lavorando in modo serrato slls realizzazione di una municipalizzata); e c’è quello che dicono i giornali.

Quindi, in Consiglio Comunale formalmente si dice una cosa, ovvero che il bando “non funziona” e quindi vogliamo un parere dell’ANAC; sostanzialmente non importa a nessuno cosa dice l’ANAC perché, tanto, si sta lavorando ad altro.

Nulla questio rispetto alla legittimità da parte di un amministrazione di scegliere la forma di gestione dei rifiuti che meglio crede; quello che mi stupisce è come questo percorso venga portato avanti da questa maggioranza: gelosamente chiuso dentro le stanze di LBC e della giunta, quando dovrebbe essere palese, ufficializzato, e soprattutto condiviso.

Perché invece non valutare insieme a tutti i consiglieri nelle varie Commissioni (Ambiente e Bilancio) i pro e i contro? Perché non mettere sul piatto della bilancia una comparazione anche rispetto ai costi di gestione di una o dell’altra ipotesi? Ai rischi? Alle ricadute occupazionali? Alle ricadute sul territorio?
Perché non condividere il percorso con tutti i consiglieri comunali, anche quelli di opposizione che forse meglio di chiunque altro possono far emergere i difetti, i punti critici in ogni proposta?

Nessuno toglie che la scelta sarà della maggioranza che ha i numeri per poter decidere ciò che meglio crede: quello che però non capisco è perché vengono fatti due racconti diversi invece di dire chiaramente cosa stanno facendo.

Il parere all’ANAC non è altro che un distrattore, un diversivo per prender tempo rispetto all’ingresso del Comune di Latina nella Formia Rifiuti Zero, e per questo invito il sindaco e la sua maggioranza a giocare a carte scoperte, ad ufficializzare le loro intenzioni e a portare tutti i conti in Consiglio per le dovute valutazioni.

Ma non ci faccia trovare una delibera già pronta e firmata per la quale dobbiamo solo votare: condividiamo il percorso. Sindaco, avete fatto della condivisione dei percorsi decisionali una vostra bandiera: mi aspetto che lo facciate davvero.

Prossima fermata: Regolamento Sale da Gioco

IMG_4938Potete capire quanto per me sia stata importante la mattina di oggi:  alle 9:30 si è tenuta una commissione congiunta tra Attività Produttive e Welfare con un punto all’ordine del giorno per il quale ho tanto combattuto: Regolamento Giochi Leciti e Sale da Gioco. Il 29 luglio avevo presentato una mozione in Consiglio con la quale chiedevo di approvare immediatamente un Regolamento in assenza del quale non si garantiva la tutela delle fasce più deboli dei nostri cittadini. Ed ecco finalmente il primo passo concreto.

Erano presenti, perché invitati per le loro competenze, anche il dottor Sabatucci, la dottoressa Iacovacci, il dottor Bruno Porcelli, la dott.ssa Carreca e l’associazione Saman, tutti operatori nel campo delle dipendenze del gioco d’azzardo. Ognuno ha relazionato brevemente per il proprio campo di intervento.

Il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo va affrontato su diversi livelli: livello terapeutico di competenza della Asl; c’è il livello della prevenzione di cui si occupano le associazioni, le istituzioni scolastiche ecc… grazie a fondi messi a disposizione dalla regione, e poi cioè il livello politico al quale spetta regolamentare la presenza di questi attori commerciali sul territorio.

Prioritario è stabilire quali siano le finalità della nostra azione politico-amministrativa: sono convinta che non possiamo limitarci a normare la presenza delle sale da gioco nella nostra città. Vorrei che il mio Comune operasse in una un’ottica di prevenzione e contrasto dichiarato nei confronti delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.

La bozza preparata dagli uffici ricalca in maniera pedissequa il regolamento della città di Genova, che a mio avviso, è molto ben fatto. Ma ce n’è un altro che merita attenzione se non altro per l’approccio diverso che ha saputo mettere in campo: il Comune di Bergamo si dichiara garante della salute pubblica, della continuità affettiva, della serenità domestica, dell’integrità del tempo di lavoro, della sicurezza, del decoro e pertanto regolamenta la presenza delle slot nella città a tutela di questi valori e beni immateriali e per questo pone una serie di limitazioni normative e altrettante iniziative prosociali.

Non solo.

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È importante, come altri comuni hanno fatto, aderire al manifesto delle città no slot, disincentivare il gioco che da compulsivo degenera nella dipendenza patologica attivando iniziative di informazione e formazione seria, favorendo l’aggregazione sociale e la condivisione di un’offerta pubblica e gratuita pensata per valorizzare il tempo libero le relazioni positive in mancanza delle quali potrebbero originarsi pericolosi forme di disgregazione civile.

È necessario creare una collaborazione permanente con le associazioni, le scuole, e la Asl perché se vogliamo che gli interventi siano efficaci dobbiamo progettarli e realizzarli contemporaneamente a diversi livelli e per un tempo prolungato.

Non ultimo l’aspetto degli sgravi fiscali e gli incentivi così come previsti dalla nostra legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013,  Per tutti quegli esercizi commerciali che dichiarano di non voler installare o di voler dismettere slot-machine, due letti, gratta e vinci.  questo importantissimo intervento va inserito in un quadro di strumenti concreti di contrasto alle patologie e alle problematiche derivanti dal gioco d’azzardo messi in campo da chi vuole davvero costruire e tutelare la propria comunità.

Fine della prima puntata.

Una scuola per i consiglieri? Non è compito del Comune.

IMG_4846Un corso comunale per consiglieri e assessori?
I partiti avevano le scuole dove venivavo preparati e formati politici e amministratori. Non era – e non è – compito del sindaco formare amministratori. Chi veniva eletto e saliva sulla “nave per farla navigare” doveva sapere cosa andava a fare, e doveva saperlo fare bene, o in lista non ci veniva messo.

Lentamente i requisiti politici sono diventati meno importanti, anzi, meno politico sei e più idoneo risulti come candidato.

Oggi, in diverse città italiane, ci si ritrova con tanta brava gente che però non sa dove mettere le mani.
E per compensare, a Latina, è venuta l’idea di organizzare corsi per i consiglieri inesperti.

Apprezzo l’umiltà e il riconoscere un limite che lo studio e un po’ di tempo possono superare, ma credo che a colmare la lacuna della competenza non debba essere la collettività: ci deve pensare il movimento/partito che li ha candidati e fatti eleggere.
Il Comune, invece, deve pensare a TUTTI i cittadini.

Al posto della scuola per i consiglieri e assessori neofiti della politica, ho proposto in commissione una Scuola Civica di Partecipazione.
Una Scuola Civica per TUTTI i cittadini, per crescere nella conoscenza della struttura articolata della “macchina amministrativa”, degli organi di governo e Istituzionali, nella conoscenza dei diritti dei cittadini e delle modalità civiche di partecipazione alla vita del proprio comune; nella conoscenza delle buone prassi di altri comuni virtuosi e nella conoscenza dei diversi livelli di ordini di governo territoriale ecc…
Per TUTTI i cittadini: per i giovani che vogliono conoscere e iniziare ad impegnarsi in questo campo e per gli adulti, per gli anziani, per gli “italiani acquisiti”, per tutti. Una scuola civica, apartitica, istituzionale, libera.
Perché il Comune deve saper avere lo sguardo aperto su tutta la propria cittadinanza e deve porsi come obiettivo la crescita della comunità intera, senza privilegiare una parte o l’altra.

Una Scuola Civica di Partecipazione promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale, in quanto più alta rappresentanza della città che contiene al suo interno la presenza di tutte le sensibilità, è secondo me la risposta più corretta alla sete di conoscenza di una comunità che vuole crescere in partecipazione.
Di una comunità nella sua interezza.

Per i consiglieri più inesperti che sentono il bisogno di studiare, una scuola serale organizzata dal proprio partito/movimento mi sembra la soluzione più corretta.

Come si fallisce nonostante le buone intenzioni.

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Valutazioni, aneddoti e consigli sul trasporto urbano

Maria C.
Trovo assurdo che l’autobus fermi alla chiesuola e poi da lì al borgo Carso come torniamo noi a casa? A piedi e’ impensabile visto che non esiste marciapiede dalla chiesuola a borgo Carso e la strada è pericolosa per i pedoni! Strano che il primo borgo ad essere vicino alla stazione non sia coperto da bus navetta da e per la stessa tra pendolari per lavoro e studenti universitari. Servirebbe anche un piano mobilità a più ampio raggio. Buon lavoro

Piera
manca totalmente un bus che faccia via nascosa lato destro. Conosco una signora che per venire a latina deve pagare delle persone che la vadano a prendere. Quindi almeno due corse la mattina e due al poneriggio . Poi io mi sono trovata per un anno senza auto e su via Isonzo le corse passano ad orari sbagliati rispetto agli orari di lavoro: ce ne vorrebbero di più

Daniela P.
Bisognerebbe mettere maggiori linee per i quartieri Q4-Q5 .siamo 24mila!!! Il collegamento alle autolinee non funziona, dalla stazione a casa ho impiegato due ore.
La domenica queste poche linee dovrebbero arrivare fino qua. Il treno è l’unico modo per andare a Roma.
Utopia …l’orario ad ogni fermata …chi non ha questi preziosi foglietti con gli orari scaricati da internet è morto: io li ho, ma sono andata agli uffici e quasi nessuno li aveva

Andrea F.
“quando gioca il latina non può essere che l’fs salta tutto il giro praticamente, e dalle autolinee va diretto a pontesilli”
Altra considerazione:
“L’ultimo treno da roma che arriva a latina è alle ore 23.48, a quell’ora non ci sono bus che ti portano a latina centro”

Francesca N.
per i trasporti pubblici, ti segnalo quanto segue, buona parte degli alunni che utilizzano il trasporto pubblico per andare a scuola, non pagano mai il biglietto!!! Il controllore non chiede e non verifica se i trasportati hanno o non hanno il biglietto!!! E’ possibile tutto ciò!!! Sono rimasta allibita !!!

Una segnalazione? Semplice semplice. Aggiustare le macchine obliteratrici all’interno degli autobus, il più delle volte non funzionano.
Saluti Giuseppe.

Antonio F.
vista la popolosità del quartiere q4-q5 direi di aggiungere almeno due corse: alla partenza 6:30 e ritorno alle 19:20.

Augusto M.
Ciao Nicoletta, gli orari devono essere utili all’utenza; devo essere fitti la mattina, e quelli che ci sono vanno bene; devono essere fitti anche al ritorno: non si possono aspettare 50′ la sera, magari piove… Allora ci vorrebbe buon senso: dalle 17 alle 21 ogni 20′ e dalle 21 alle 24 ogni 30′. Mi è capitato di tornare la sera e non c’è più nulla, manco un taxi. E non può e non deve essere basato sulla convenienza, perché è un servizio sociale, non un’attività a fin di lucro.
Ciao, spero di essere stato chiaro. Fosse anche un solo passeggero che arriva con l’ultimo treno della sera: ha diritto ad avere un bus che lo porti a casa.

Lavoro in teatro, spesso a Roma. Da alcuni anni non ho più la macchina e utilizzo i mezzi pubblici, nonostante i disagi che questo comporta. Disagi che già conosci ma quello più pesante per me è il seguente: Finendo spesso di lavorare tardi, prendo l’ultimo treno da Roma, alle 23,35. Arrivando a Latina scalo alle 00.15 circa, non ci sono più autobus a quell’ora. É possibile che non sia prevista una corsa disponibile per chi arriva con l’ultimo treno da Roma?

Tanti sedili hanno la gomma staccata quindi se sbatti la testa ti fai molto male

A volte gli autisti non sanno dove sono le fermate

Che ci sono pochi pulman e tanti studenti

Le macchine per onliterare i biglietti nn funzionano

La maggior parte delle volte gli autisti sono arroganti

A volte alcuni autisti saltano delle fermate

E i pulsanti per prenotare le fermate non funziona

Non hanno il senso della puntualità

La irregolarità e l’improvvisa mancanza di corse credo siano il problema principale!
Il fatto che magari c’è un orario preciso segnato sul sito e magari poi massano con 30 minuti di ritardo con conseguenza perdita di treno in stazione!

No vabbè a parte gli scherzi, oltre al problema legato all’igene c’è che alcune zone di latina non sono proprio coperte dai percorsi degli Atral

Quoto, ci sono persone che pagano 100 euro di abbonamento annuale ed i controllori non passano mai, legato al fatto che invece ci sono persone che non pagano e viaggiano normalmente e GIORNALMENTE senza problemi e senza ricorrere a sanzioni.

Si veramente io una volta ho aspettato un ora e mezza al mare

Molto sporchi prof, pochi controlli per chi davvero paga il biglietto sempre, autisti che guidano col cellulare, alcuni autisti invece di controllare a tutti il biglietto lo controllano solo alle persone straniere e lo trovo veramente ingiusto.

Allora: pessime condizioni igieniche, pochi controlli per quanto riguarda abbonamenti e/o biglietti, la maggior parte delle macchinette per timbrare i biglietti non funzionano, spesso e volentieri gli autisti sono scorbutici e se chiedi un informazione sembra di star chiedendo 10000€

Il posto per la roba grossa tipo i nostri strumenti non ce quindi molte volte succede un casino per trovarlo o provare a farlo centrare da qualche parte

Anche che quando piove scende l’acqua e ci bagniamo

Anche io concordo con i fatto dei controllori. Alcuni autobus non passano proprio. A certe persone chiedono il biglietto, ad altre neanche li fanno timbrare, secondo me o tutti o nessuno, le regole valgono per tutti. Una volta mi è capitato che hanno fatto scendere di corsa tutti dall’autobus perché stava perdendo olio, la gente ha dovuto aspettare mezz’ora prima che arrivasse l’altro. Quindi servirebbe un po’ di manutenzione perché davvero cadono a pezzi.

Macchine sporche nessuno fa il biglietto fatiscente poche corse questo mi dice mio figlio che gli prende

Io per quanto riguarda Altral FS è sempre pieno

A Luglio una domenica ho provato ad andare al lido col bus: l’autista ha chiesto a noi il percorso, non l’ha capito ed è andato da un’altra parte. Al ritorno ho atteso un’ora e mezza un autobus stracolmo

Quartiere nuova nascosa: corse diradate

E alcune linee limitate, con orari troppo distanti l’uno dall’altro, come ad esempio per quanto riguarda la Q5

In orario scolastico la mattina da piazza Moro al centro è praticamente impossibile prendere l’autobus … autobus stracarico /solo posti in piedi.

Se parliamo di Atral e FS… beh, hanno tutti le portiere distrutte. È quasi un pericolo muoversi con quegli autobus. Ricordo che una volta presi la G/ e un bambino rischiò di volarsene fuori. Stessa cosa una volta sull’FS.

Quello del carico esagerato me lo ricordo fin da quando andavo io a liceo: certe mattine restavano a piedi perché non c’entravamo tutti. Poi mettici il degrado della stazione delle autolinee (fa paura andarci da sole), la mancanza di una biglietteria o di un punto informazioni

Nel quartiere Nuova Latina (Q4) poche corse con orari spesso non rispettati.Autisti che cambiano itinerario .Autobus super affollati su cui bisognerebbe controllare quanti effettivamente abbiano pagato

A volte le portiere rimangono aperte…

Io una volta andai a scuola con fs e le porte erano bloccate, non si aprivano (se non manualmente) e una volta aperte non si chiudevano, abbiamo viaggiato tutto il tempo con le porte aperte

Passano col rosso ai semafori

Si poteva fare meglio…

imageStride. E lo senti per alcuni giorni.
È come andare in discoteca quando hai la morte nel cuore.

Ormai le vittime del terremoto sembra quasi di conoscerle: la nonna e i due nipoti, la coppia trovata abbracciata, il bambino di 8 anni, il cane esausto e poi morto, il sindaco di Amatrice e il suo assessore a riconoscere i corpi prima di andare dai propri familiari… Un dramma che la tv ci mette dentro, anzi, nel quale ci catapulta e di cui abbiamo necessità di conoscere altro ed altro ancora.

Ci si prodiga in mille diversi modi: donazioni di denaro, di beni di prima necessità, circolazione di informazioni, attivazione di punti di raccolta…
Anche perché noi, in fondo, stiamo nelle nostre case e abbiamo tutto: loro non hanno più niente, neanche gli affetti. E questo ti mette in uno stato di lutto, quasi un sano senso di colpa che ti porta a condividere quello che hai con chi non ha.

Ed ecco lo stridore: i fuochi d’artificio di ieri sera erano meravigliosi: li ho visti da casa. Non avevo voglia di uscire, ma i fuochi si vedevano ed erano maestosi, ricchi, coloratissimi… a festeggiare? Facevo fatica a ricordare cosa.

Ecco allora lo stridore.
E ancora concerti in ogni borgo di Latina, in città, la notte bianca con apertura dei musei ecc…
Bello, tutto bello.
Ma stride.

È vero, come ha detto il sindaco Coletta, “La cultura può e deve essere, in certi momenti, un “luogo” di incontro per esprimere e ribadire insieme vicinanza, sostegno, incoraggiamento”. Ma la cultura deve anche sapere e volere accogliere i sentimenti più profondi della propria comunità che vorrebbe momenti di condivisione e di riflessione più in sintonia con il comune sentire di un lutto profondo come quello che oggi tutti proviamo.

È una questione di opportunità che merita scelte in sintonia con il cuore della propria comunità.