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La provincia che tifa per il Buon Gioco

Fortemente voluta da un piccolo comitato di amministratori PD no slot, così si sono chiamati, e approvata senza batter ciglio all’unanimità da destra, sinistra e civici in Consiglio, la provincia di Latina si è dotata di una settimana ad hoc per contrastare le patologie del gioco d’azzardo. A seguire i Comuni della provincia hanno aderito con proprie delibere: Latina, Formia, Fondi, Lenola, Terracina… L’impresa capitanata da tre donne del PD Nicoletta Zuliani, Civita Paparello e Patrizia Menanno sembra ben riuscita.

schermata-2017-09-25-alle-08-08-58Varie le attività organizzate in occasione della Giornata del Buon Gioco per sensibilizzare al problema, informare, e contrastare attraverso buone prassi: a Minturno il 22 settembre c’è stata la presentazione del libro L’ultimo Azzardo con l’autore Gianni Forte.

Fondi per ben due giorni la Festa del Buon Gioco si è protratta coinvolgendo le scuole del territorio con lettura di testi, tornei sportivi, e nel secondo giorno spazi pubblici aperti e allestiti con vari

fullsizerender-4giochi, dal calcio-balilla agli scacchi, dama, burraco… Al Castello Caetani Carlo Cefaloni, giornalista ed esponente di spicco di SLOTMOB nazionale, ha illustrato i meccanismi perversi che in Italia hanno fatto proliferare il gioco d’azzardo in così poco tempo. Maggioranza, minoranza sindaco ed assessori tutti coinvolti nell’iniziativa.

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A Formia e Gaeta Istituzioni pubbliche insieme alla Consulta diocesana hanno animato una domenica densa di partecipazione ed iniziative con interventi – Antonio Maria Mira caporedattore di Avvenire – giochi, concerti.

A Latina all’interno del Palazzo Comunale, nei giardini si è tenuto un pomeriggio all’insegna del Buon Gioco con moltissimi tavoli di buon gioco e una grandissima partecipazione di bambini. L’esperienza è stata molto apprezzata, molto partecipata dai consiglieri di maggioranza e minoranza uniti nello sforzo per contribuire a diffondere buone prassi di gioco sociale vs il gioco d’azzardo autodistruttivo.

Ecco alcune foto.

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Amministratori PD no-slot prov. Latina: i primi risultati

img_7325Il lavoro del comitato degli Amministratori PD no-slot comincia a dare i suoi primi risultati: a seguito di una richiesta di dati inerenti la presenza di macchinette slot e VLT nel Comune di Fondi da parte della consigliera dem  di Fondi, Maria Civita Paparello, si scatena una miriade di controlli in tutte le sale gioco e slot del territorio da parte dei Vigili urbani che, congiuntamente ai carabinieri, hanno potuto accertare la presenza di minori e numerose irregolarità documentali da parte dei gestori.

img_7314“Al di là dei colori e delle appartenenze politiche, si ha la responsabilità di intervenire per regolamentare e limitare il gioco d’azzardo sia pure  legalizzato, che ha creato una vera e propria patologia da dipendenza.” – così dichiara la Paparello a seguito della totale disponibilità dell’amministrazione di Fondi ad andare nella direzione della lotta al Gioco d’Azzardo Patologico.

“A Fondi  – continua la Paparello – sono circa settanta tra bar, tabaccherie, agenzie di scommesse  gli esercizi dove è possibile giocare d’azzardo e non è ancora stato approvato un regolamento, ma la sollecitudine con cui si è iniziato un percorso condiviso di monitoraggio e controllo lascia ben sperare che in breve si giunga ad approvare all’unanimità un documento che disciplini il settore.”

IMG_7041Il Comitato degli Amministratori Dem no-slot è nato solo un mese fa ma sta lavorando sodo con i suoi oltre 60 amministratori per colmere il vuoto normativo e dettare norme chiare a livello di orari e distanze. Così la presidente del comitato amministratori PD no-slot, consigliera dem di Latina Nicoletta Zuliani: “Svilupperemo il nostro lavoro a vari livelli: a livello di legislazione nazionale, ANCI, ASL, Regione, attraverso la prevenzione nelle scuole, nelle famiglie… perché gli interventi amministrativi possano essere realmente efficaci”. La  Zuliani aggiunge: “Latina, Sermoneta, Fondi, Minturno, Maenza, Roccagorga… ci stiamo mobilitando in tutti i comuni dove siamo presenti e presto presenteremo alla presidente della Provincia Eleonora Della Penna proposte concrete per contrastare il fenomeno anche coinvolgendo l’Amministrazione Provinciale: è una lotta che deve coinvolgere tutti i livelli politico-amministrativi perché è a rischio la coesione sociale di un intero territorio e sappiamo bene chi ne trae vantaggio.” Infatti è proprio la malavita che trae una fetta di guadagno cospicua dall’investimento nel settore dei giochi leciti, sia obbligando i gestori a installare macchinette di loro proprietà che alimentando il giro di usura che gravita inevitabilmente intorno ai locali in cui si esercitano dette attività: secondo le ultime relazioni della DIA i casalesi detengono circa l’80% del settore.

Nasce il Comitato PD anti-slot

IMG_7041Si è costituito il Comitato Amministratori PD No-Slot della provincia di Latina per “fare rete” e muovere decise azioni di contrasto al fenomeno delle ludopatie.
Gli amministratori democratici ritengono che occorra fare della lotta alla ludopatia una battaglia essenziale dell’azione politica, stilando regolamenti per la disciplina delle sale da gioco e dei giochi leciti, adottando ordinanze che disciplinino gli orari di attivazione delle macchinette e sensibilizzando la popolazione sui rischi di dipendenza. La rete di amministratori dem è già al lavoro per la condivisione di materiali ed iniziative amministrative e politiche.

IMG_7099Nel capoluogo dopo 8 mesi siamo ancora in attesa dell’approvazione del Regolamento sale giochi e giochi leciti che è partito da una mozione del PD, la n.1 del 2016 discussa nel primo Consiglio Comunale della nuova amministrazione Coletta, approvata all’unanimità.

Nel Comune di Formia, primo comune della Provincia a dotarsi, nel settembre 2014, di un regolamento e a dettare gli orari di attivazione degli apparecchi, ci sono elementi molto significativi sotto diversi profili.
Il primo riguarda il dato eloquente della riduzione dell’offerta di gioco in Città, dal 2014 ad oggi sono diminuite del 39% le sale giochi, del 9% gli esercizi commerciali con all’interno slot e vlt e del 38% il numero degli apparecchi presenti negli esercizi commerciali. Va rilevato però che contestualmente, sono raddoppiate le licenze rilasciate dalla Questura, non di competenza comunale. Risultati incoraggianti di buone e coraggiose prassi che vanno diffuse.
Il secondo dato è relativo all’orientamento del TAR Lazio di Latina che si è pronunciato sui ricorsi di alcuni gestori annullando l’ordinanza sindacale emessa su indirizzo del Consiglio Comunale e relativa agli orari di attivazione fissata dalle 10:00 alle 20:00 con motivazioni difficili da credere:

  1. un presunto difetto di istruttoria nell’indicare puntualmente il numero dei soggetti ludopatici presenti sul territorio
  2. la violazione del principio di proporzionalità per il quale il TAR afferma esservi grossi dubbi sull’idoneità della misura adottata a far conseguire l’obiettivo di lotta al fenomeno della crescente dipendenza delle persone dal gioco, in quanto sussiste l’agevole possibilità per i soggetti affetti da ludopatia di spostarsi in Comuni limitrofi, dove non siano stabilite le contestate limitazioni di orario”. E, prosegue il TAR ”appare di dubbia utilità un approccio svolto in modo atomistico dal singolo Comune senza nessuna forma di raccordo della sua azione con gli altri Enti locali ed in particolare con i Comuni confinanti”
  3. ad avviso del TAR, la compressione dell’iniziativa economica della società ricorrente accresciuta dalla scelta della P.A. di interdire la fascia serale dalle 20:00 alle 24:00 cioè una fascia oraria posta al di fuori del normale orario di lavoro in cui perciò vi sarebbe maggiore potenzialità di clientela e né per tal profilo ha alcuna rilevanza che detta interdizione fosse stata indicata già dall’atto consiliare di indirizzo

IMG_7100La Corte Costituzionale (sent. n. 300 del 2011 e sent. n. 220 del 2014) ha invece largamente legittimato gli interventi dei comuni in questo particolare settore.

Si pone spesso la motivazione occupazionale che il settore porta per motivare il sostegno al settore gioco, ma il rapporto costi/benefici per lo Stato è irrisorio se solo si pensa ai costi sanitari e sociali (numerosissime sono le famiglie disgregate e altrettanto numerosi i disoccupati e i pensionati che investono nel gioco restando privi di mezzi di sussistenza per cui si rivolgono sempre più spesso ai Servizi Sociali comunali che devono intervenire finanziariamente).

La battaglia dem intende prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, ed a tutelare le persone soggette ai rischi che ne derivano, nella consapevolezza che l’iniziativa è purtroppo ancora lasciata all’Ente locale, coadiuvato solo da Associazioni, in un ingiustificabile vuoto legislativo e silenzio Istituzionale.

E’ un’azione che soprattutto sottrae alla malavita (in particolare ai clan camorristici e, tra questi, segnatamente i casalesi – che secondo le ultime relazioni della DIA detengono circa l’80% del settore –) una fetta di guadagno cospicua che investe nel settore dei giochi leciti sia obbligando i gestori a installare macchinette di loro proprietà che alimentando il giro di usura che gravita inevitabilmente intorno ai locali in cui si esercitano dette attività.