Questi giorni imperversa sui giornali la polemica sugli scrutatori. Molti mi hanno chiesto di capire meglio.
Offro delle risposte alle numerose domande che mi sono state poste.
Intanto nulla è regolamentato a livello comunale: c’è una legge nazionale, la 270/2005, che norma fin nei minimi particolari tutta la materia. Pochi la conoscono, mi rendo conto…
Chi decide il criterio di scelta degli scrutatori?
Il criterio è stabilito dalla Commissione Elettorale di cui fanno parte le componenti politiche presenti in Consiglio con un loro consigliere stabilito da ogni gruppo. Oggi, la commissione è composta da 4 membri: Aristide Carnevale (PD), Ivano Di Matteo (FI), Corrado Lucantonio (L’altra Faccia della Politica) e il sindaco o un suo delegato.
Quali criteri esistono?
Due criteri sono possibili: si può scegliere di estrarre i nominativi o di nominarli: in entrambi i casi i nomintivi vengono presi da un albo degli scrutatori al quale tutti i cittadini possono iscriversi con tempi e modalità stabiliti dalla legge nazionale (30 novembre di ogni anno).
Come funziona questo albo? Chi è nell’albo non è forse automaticamente disponibile?
No. La disponibilità o l’indisponibilità viene comunicata solo successivamente alla ricezione della comunicazione da parte del Comune di essere stato scelto come scrutatore: entro 48h bisogna recarsi presso gli uffici e dichiarare per iscritto la eventuale rinuncia che vale solo per l’anno in corso.
Attualmente nell’albo degli scrutatori del Comune di Latina sono presenti circa 7.000 nominativi e viene aggiornato ogni anno a gennaio: l’ufficio anagrafe in automatico toglie i deceduti, i non più residenti e chi ha perso i diritti di voto e chi trasmette la rinuncia. Ci si può iscrivere all’albo entro il 30 novembre di ogni anno. Tutta la materia è regolamentata da una legge nazionale (non da regolamento comunale) la 270 del 21 dicembre 2005, il cosiddetto Porcellum.
Cosa comporta l’estrazione?
Sono necessari 470 scrutatori. L’estrazione è sicuramente il metodo più trasparente e meno manipolabile: lo trovo l’unico metodo oggi adottabile. Con un albo che comprende, però, sia i disponibili che gli indisponibili, si rischia di avere molti nominativi “farlocchi” e vacanza di scrutatori all’apertura dei seggi. Il Porcellum, che sapeva tutto ciò, ha previsto e normato anche la nomina delle “riserve” nel caso di assenze degli scrutatori ai seggi.
Cosa comporta la nomina?
La nomina garantisce una sicura presenza di operatori nei seggi, esclude il rischio di vacanza, ma solo chi conosce un consigliere può avere il privilegio di essere inserito nella lista degli scrutatori. Visto che il lavoro di scrutatore comporta una remunerazione, questo metodo può facilmente essere utilizzato come strumento per l’acquisizione di consenso elettorale (“se mi voti ti faccio fare lo scrutatore”).
Come si è agito finora?
Nella passata consiliatura, fino a Zaccheo per intenderci, il metodo era quello della nomina scelto da tutti i componenti della commissione elettorale.
Con il Commissario, lui preferiva l’estrazione, mentre gli altri tre componenti scelsero la nomina. La quota di nomi del Commissario Prefettizio fu quindi estratta dall’albo. Gli altri tre componenti nominarono.
Che criterio è stato scelto quest’anno?
Il metodo scelto quest’anno è stato misto: i 470 titolari sono stati estratti ma per legge vanno forniti anche dei nomi di riserva per non incorrere nella vacanza di scrutatori ai seggi. Per questi nomi è stata fornita agli uffici una lista di 213 nominativi certamente disponibli. Ogni componente politca ha fornito una parte di questi nominativi.
Cosa succede se una parte decide di rifiutarsi di nominare i “suoi” scrutatori?
Gli altri componenti della commissione integrano i nominativi mancanti con altri loro nominativi, oppure la parte che si rifiuta di nominare può far estrarre i propri nominativi, ma in questo caso ci sarebbe sempre una quota vacante che gli altri colmerebbero. In questo caso si rischierebbe di avere supplenti scrutatori solo di una parte politica, il che porrebbe dubbi sulla equità di comportamento.
E tu, cosa pensi?
Il Porcellum, essendo una porcata, non può certo produrre meccanismi equi e trasparenti. Personalmente non ho fornito alcun nominativo.
Un modo per produrre una “lista pulita” però ci sarebbe!
Visto che esiste l’obbligo di una lista di “riserve sicure” (art.9 c.4), il partito potrebbe farsi carico di raccogliere pubblicamente ed apertamente i nominativi dei cittadini iscritti all’albo che si rendono disponibili come scrutatori, di estrarre in una seduta pubblica i nomi che saranno poi forniti in commissione elettorale. Avremo cosí assolto ad un obbligo di legge, per quanto odioso possa essere, in modo trasparente, pulito ed equo.
Spero di aver dato un contributo di chiarezza.