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Addio video sorveglianza…

imageVi ricordate il progetto di video sorveglianza, quello finanziato con la legge 15/2001?
Quello da oltre €90mila? Quello che nel 2010 “Ora, grazie al bando della Regione annunciato dal Consigliere Stefano Galetto e finanziato sulla base della legge Regionale 15 del 2001 che porta la firma di Fabrizio Cirilli, finalmente si potrà rendere concreta la possibilità di utilizzare anche nella nostra città un sistema di videosorveglianza, che come ben noto è il supporto più efficace per il lavoro che tra mille difficoltà conducono le forze dell’ordine“.
Infatti… Con una nota a fine anno 2015 la Regione ci comunica che:  ci REVOCANO il finanziamento!!!!
Il motivo?
Il Comune non ha realizzato NIENTE. Commissioni bilancio, Commissioni Strategica, tutto inutile. I vari responsabili negli uffici non hanno fatto il loro dovere. Eppure, quei responsabili erano stati nominati dall’amministrazione Di Giorgi…
Pur stando nel cuore dell’amministrazione Di Giorgi non si è potuto far nulla per quel finanziamento targato Cirilli?

Latina, sei stata presa in giro ben bene: ti hanno fatto credere di saper amministrare, ma i nodi eccoli qui. Non basta fare i regolamenti, stabilire le regole, vincere i bandi per i finanziamenti e farsi belli: bisogna saper organizzare la macchina amministrativa per farla funzionare per il bene della comunità. Purtroppo fino ad oggi, nonostante le belle risorse umane di cui è dotato il nostro comune, le priorità dei governanti sono sempre state altre. E lo sappiamo bene dalle innumerevoli inchieste in corso.
Ora serve altro.
Ora serve onestà e competenza.
Ecco il documento della Regione che revoca il finanziamento.

Persi €100mila per le attività produttive

imageIl lavoro non si crea da solo: gli Enti Locali sono importanti e se non fanno il loro dovere sono dannosi. E i soldi ci sono, ci sono… vanno ben gestiti e non persi… ”Abbiamo sempre chiesto e spinto per ottenere un potenziamento della struttura a servizio delle attività produttive: i risultati dipendono da chi ha amministrato (evidentemente malissimo).
Un ultimo smacco è presente sull’albo pretorio del Comune di Latina (leggi qui): si perde il finanziamento della regione Lazio pari a €100.000 per non aver realizzato un progetto relativo ad uno sportello SUAP con il Comune di Cisterna. Lo smacco è ancora più grande perché non solo abbiamo perso i soldi del finanziamento, ma i € 100.000 li abbiamo dovuti sborsare di tasca nostra per pagare un decreto ingiuntivo a seguito di una causa persa con la STEP
“.

I DETTAGLI
Nel 2004 la Regione approva la concessione di incentivi per l’istituzione e la gestione del SUAP a LATINA. Il Comune di Latina è capofila dell’aggregazione comprendente anche il comune di Cisterna di Latina. Lo sportello, secondo il progetto, deve lavorare in forma associata per gestire le problematiche dei due comuni in materia di semplificazione dei procedimenti autorizzatori. Totale del contributo euro 100.000.
img_1357.jpegIl Comune di Latina incassa nel 2005 la prima tranche di €30mila.
A febbraio del 2006 viene stipulata la convenzione tra Comune di Latina e STEP insieme al quale si redige il progetto.
Nell’ottobre 2006 la STEP presenta due diverse fatture pari a €30.000 e €70.000.
A febbraio 2007 la STEP presenta altre due fatture per un totale di €70.000 ed una nota di credito sempre di € 70.000 che annulla la precedente fattura presentata nel 2006 sempre per lo stesso importo: il totale resta €100mila
img_1355.jpegA marzo del 2007 viene pagata la prima fattura di €30.000 in cui viene specificato che anticipo per l’attivazione la realizzazione di tutte le attività a sostegno dell’incentivazione del SUAP.
Perché venisse erogato il saldo la regione necessitava la documentazione relativa a tutte le fatture, ma a dicembre 2007 il comune non riesce a fornire la documentazione e di conseguenza i €70mila (a saldo dei €100mila) di finanziamento regionali non possono entrare nelle casse del Comune di Latina. A questo punto la STEP presenta ricorso per decreto ingiuntivo ad ottobre del 2009 per ottenere il pagamento delle restanti fatture che ammontano €70.000.
img_1356.jpegAd aprile del 2010 la regione Lazio insiste nel chiedere al Comune di Latina la rendicontazione finale per poter erogare i restanti €70mila relativi al progetto, ma che il Comune non è in grado di dare.
Ad aprile del 2011 (2 mesi prima dell’insediamento dell’amministrazione Di Giorgi) la Regione Lazio comunica la revoca del contributo dello sportello unico per le attività produttive motivandolo in questo modo: “in seguito a verifica effettuata da incaricati della Regione Lazio presso il Comune di Latina e Cisterna di Latina, è stata rilevata l’inesistenza di uno sportello unico in forma assoiata tra i due comuni, così come previsto dal progetto a suo tempo approvato, bensì due distinti SUAP non coordinati né collegati tra di loro“.

LE NOSTRE PROPOSTE
“Volevamo il potenziamento dl SUAP anche con fondi di bilancio: abbiamo presentato emendamenti, e abbiamo richiesto il potenziamento del personale in ogni seduta Consiliare di bilancio e in sede di Commissione Bilancio e Commercio: il settore attività produttive ha subito, con l’amministrazione DI GIORGI, un progressivo impoverimento di personale che di fatto ha reso l’ufficio assolutamente inadatto a far fronte alle istanze degli operatori assediati da una crisi senza precedenti. Non compare sul sito, tra i regolamenti del Comune di Latina il regolamento del SUAP, il che la dice lunga sulla cura e l’attenzione che l’amministrazione Di Giorgi e i suoi vari assessori hanno saputo imprimere a questo settore. Quanto meno un settore è regolamentato, tanto più conta la discrezionalità degli attori.

CLIENTELISMO
Dove hai una macchina amministrativa che non riesce a dare risposte ai cittadini, sono i canali politici che, aumentando la loro discrezionalità, personalizzano l’intervento per fini elettorali. Stesso sistema sperimentato nel settore urbanistica, verde ecc…

RIGENERARE la MACCHINA AMMINISTRATIVA
Sono convinta che gli uffici e tutta la struttura amministrativa siano il primo punto da rigenerare nella nostra città: sono l’interfaccia con il cittadino, sono l’avamposto della legalità e della trasparenza.
E i principi per far funzionare bene una macchina amministrativa sono pochi: merito in primis, un’organizzazione funzionale ai cittadini (e non ai propri amici) e un sistema di controlli e sanzioni che non guardi in faccia a nessuno“.

No progetto esecutivo? No finanziamento. Sorry.

image«La Regione Lazio ha sbloccato ancora dei fondi per l’edilizia scolastica, ma il Comune di Latina rischia di perdere anche questa nuova occasione perché non ha le carte in regola per accedere ai finanziamenti». Lo denunciano i consiglieri del Pd Omar Sarubbo e Nicoletta Zuliani.

I due colleghi democratici fanno riferimento ad un bando regionale per cui i Comuni con più di 100mila abitanti possono presentare fino a quattro progetti per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di scuole comunali o di immobili adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari di proprietà degli enti locali, nonché per la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e per la realizzazione di palestre nelle scuole o di interventi volti al miglioramento di quelle già esistenti. Il bando, che scadrà il prossimo 15 aprile, prevede la possibilità per i Comuni di accedere a mutui di durata trentennale con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato e che un’amministrazione locale possa usufruire di tali agevolazioni purché sia in possesso di un progetto esecutivo di ristrutturazione o costruzione di una scuola immediatamente cantierabile.

«Da un controllo effettuato oggi presso gli uffici – segnalano Zuliani e Sarubbo – abbiamo preso atto che il Comune non ha alcun piano esecutivo nei propri cassetti, ma solo qualche progetto preliminare che servirà a ben poco. Insomma, l’ennesima occasione sta per essere persa a danno degli studenti, delle loro famiglie e del personale docente delle nostre scuole già disastrate. La mancanza di programmazione e progettazione è una grave responsabilità da imputare all’amministrazione Di Giorgi che, come in quest’ultimo caso, produce danni concreti negandoci la possibilità di partecipare a bandi pubblici in favore dell’edilizia scolastica. Se avesse redatto anche solo un progetto esecutivo all’anno utilizzando le proprie risorse interne, oggi potremmo usufruire di contributi pubblici (statali e regionali) di cui beneficeranno invece altre amministrazioni locali della regione più meritevoli e virtuose. Quest’amministrazione – concludono i due consiglieri del Pd – continua solo a fare danni ed oggi abbiamo preso atto che, oltre a fare poco, neppure riesce a progettare su carta».

Il Comune perde altri 200mila euro di finanziamenti

imageNei quartieri Q4-Q5 opere sportive che non vedranno mai la luce, ma il Rup è già stato pagato.

Altri 200mila euro dovranno essere restituiti dal Comune di Latina. Stavolta il denaro dovrà tornare nelle casse della Regione Lazio, che nel 2006 aveva finanziato la realizzazione di attrezzature socio-sportive nei quartieri Q4 e Q5, che però non sono mai state realizzate.

Ecco com’è andata: “La somma di 200mila euro viene accertata ed impegnata. Viene esperita una gara ed una ditta di Napoli la vince. Passa il tempo e nel 2009 viene fatta una nuova perizia di assestamento del quadro economico, a seguito del quale viene richiesto alla stessa ditta se intenda ancora realizzare le medesime opere per i nuovi importi. La ditta risponde che non è più interessata e quindi viene rescisso il contratto consensualmente. Nel frattempo la Regione aveva già erogato la somma di 120mila euro per la realizzazione delle opere. Passa altro tempo, ma il Comune, invece di realizzare l’opera, nel 2008 impegna i soldi per il Rup (responsabile unico del procedimento, ovvero un tecnico comunale che si interfaccia con i diversi attori, che la legge prevede per ogni opera che viene realizzata da un ente pubblico). La cifra di 3.500 euro, a lavori neanche iniziati, viene già versata al tecnico. Vista l’inerzia del Comune di Latina, la Regione revoca il finanziamento e intima la restituzione dei 120mila euro già erogati e fisicamente nelle casse dell’ente. Di fatto però il Comune può restituirne soltanto poco più di 116mila, perché il resto è stato già liquidato al responsabile del procedimento”.

Per questo comportamento da parte dell’amministrazione, Zuliani ha scritto un’interrogazione in cui chiede quali siano i motivi che non hanno permesso di realizzare le opere finanziate dalla Regione Lazio e in che modo si intenda recuperare le somme erogate e liquidate a favore del Rup, compresi gli interessi passivi che oggi sono lievitati a 3.600 euro. “Sono convinta – afferma Zuliani – che non debbano pagare i cittadini di Latina, neanche un centesimo, per gli errori commessi dai pubblici amministratori. Tutti i soldi, infatti, visto che non sono ancora stati restituiti dal Rup, dovranno essere anticipati dal Comune”.

image“Lo scandalo di questa amministrazione è che gestisce i soldi pubblici in modo del tutto irresponsabile. Invece di cercare di tenersi stretti quei pochi finanziamenti che le sono stati accordati, per inerzia li perde ed è costretta a rispedirli al mittente. Il vero costo dell’incapacità di chi gestisce materialmente la cosa pubblica lo pagano i cittadini: non solo in termini di tassazione, ma anche e soprattutto con la carenza di strutture e servizi, come appunto i quartieri Q4 e Q5, in questo caso letteralmente scippati di uno spazio per giovani e meno giovani che questo finanziamento avrebbe permesso di realizzare. Uno scandalo che arriva dopo quello della revoca di un altro finanziamento regionale di 480mila euro per la scuola di Via Cimarosa”.

Via Cimarosa: ecco l’interrogazione

Già il 23 maggio del 2013 avevo segnalato questo scandalo: perdere soldi in tempi di tagli è davvero vergognoso.  (Leggi denuncia)

Ormai le parole “via Cimarosa” non si intendono più riferite ad una amena via periferica del quartiere Q4 (o Nuova Latina) della città di Latina, bensì allo scandalo dei fondi restituiti alla Regione Lazio – ben €480mila – per incapacità gestionale e politica del nostro Comune.

Fatto sta che, l’ampliamento di questa Scuola dell’Infanzia, necessario ad accogliere i tantissimi bambini del quartiere che ha il numero più alto di presenze di famiglie giovani della città, dobbiamo pagarcelo noi con i soldi del bilancio comunale (già magrissimo).

Mezzo milione di Euro non sono pochi. Ce li aveva dati la Regione, ma ce li ha poi revocati perché il Comune non ha adempiuto per tempo ai passaggi necessari. Sono lenti ed incapaci. E soprattutto dannosi.

Una formale interrogazione (leggi interrogazione) presentata insieme da me e Marco Fioravante chiederà conto formalmente e in forma scritta della scandalosa perdita del finanziamento.