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Prossima fermata: Regolamento Sale da Gioco

IMG_4938Potete capire quanto per me sia stata importante la mattina di oggi:  alle 9:30 si è tenuta una commissione congiunta tra Attività Produttive e Welfare con un punto all’ordine del giorno per il quale ho tanto combattuto: Regolamento Giochi Leciti e Sale da Gioco. Il 29 luglio avevo presentato una mozione in Consiglio con la quale chiedevo di approvare immediatamente un Regolamento in assenza del quale non si garantiva la tutela delle fasce più deboli dei nostri cittadini. Ed ecco finalmente il primo passo concreto.

Erano presenti, perché invitati per le loro competenze, anche il dottor Sabatucci, la dottoressa Iacovacci, il dottor Bruno Porcelli, la dott.ssa Carreca e l’associazione Saman, tutti operatori nel campo delle dipendenze del gioco d’azzardo. Ognuno ha relazionato brevemente per il proprio campo di intervento.

Il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo va affrontato su diversi livelli: livello terapeutico di competenza della Asl; c’è il livello della prevenzione di cui si occupano le associazioni, le istituzioni scolastiche ecc… grazie a fondi messi a disposizione dalla regione, e poi cioè il livello politico al quale spetta regolamentare la presenza di questi attori commerciali sul territorio.

Prioritario è stabilire quali siano le finalità della nostra azione politico-amministrativa: sono convinta che non possiamo limitarci a normare la presenza delle sale da gioco nella nostra città. Vorrei che il mio Comune operasse in una un’ottica di prevenzione e contrasto dichiarato nei confronti delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.

La bozza preparata dagli uffici ricalca in maniera pedissequa il regolamento della città di Genova, che a mio avviso, è molto ben fatto. Ma ce n’è un altro che merita attenzione se non altro per l’approccio diverso che ha saputo mettere in campo: il Comune di Bergamo si dichiara garante della salute pubblica, della continuità affettiva, della serenità domestica, dell’integrità del tempo di lavoro, della sicurezza, del decoro e pertanto regolamenta la presenza delle slot nella città a tutela di questi valori e beni immateriali e per questo pone una serie di limitazioni normative e altrettante iniziative prosociali.

Non solo.

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È importante, come altri comuni hanno fatto, aderire al manifesto delle città no slot, disincentivare il gioco che da compulsivo degenera nella dipendenza patologica attivando iniziative di informazione e formazione seria, favorendo l’aggregazione sociale e la condivisione di un’offerta pubblica e gratuita pensata per valorizzare il tempo libero le relazioni positive in mancanza delle quali potrebbero originarsi pericolosi forme di disgregazione civile.

È necessario creare una collaborazione permanente con le associazioni, le scuole, e la Asl perché se vogliamo che gli interventi siano efficaci dobbiamo progettarli e realizzarli contemporaneamente a diversi livelli e per un tempo prolungato.

Non ultimo l’aspetto degli sgravi fiscali e gli incentivi così come previsti dalla nostra legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013,  Per tutti quegli esercizi commerciali che dichiarano di non voler installare o di voler dismettere slot-machine, due letti, gratta e vinci.  questo importantissimo intervento va inserito in un quadro di strumenti concreti di contrasto alle patologie e alle problematiche derivanti dal gioco d’azzardo messi in campo da chi vuole davvero costruire e tutelare la propria comunità.

Fine della prima puntata.

“Una città senza slot è un luogo più sano”

imageStilare un regolamento comunale ad hoc e rivedere gli incentivi antislot che sono stati abbassati nel corso della passata consiliatura. Sono queste alcune delle proposte di Nicoletta Zuliani, esponente del Partito Democratico e candidata al consiglio comunale con Enrico Forte sindaco.

“Scrivere un regolamento comunale su questi dispositivi, che ad oggi non esiste nella nostra città – afferma Zuliani – servirebbe non soltanto a porre limitazioni alla diffusione delle cosiddette macchinette mangiasoldi, ma anche a fornire uno strumento di intervento in più alle forze dell’ordine, come la polizia locale e la polizia amministrativa, che potrebbero quindi intervenire in caso di irregolarità rispetto al regolamento comunale”.

Un altro strumento utile al contrasto al gioco d’azzardo è offerto da uno dei primi provvedimenti della giunta di Nicola Zingaretti: la legge regionale numero 5 del 5 agosto 2013, che nell’articolo 4 al comma 2 prevede la possibilità da parte dei Comuni di creare incentivi per quelle attività che rimuovono oppure che decidono di non installare le slot machine. “In Comune avevamo approvato uno sconto del 30% della parte variabile della Tari per quelle attività commerciali che avrebbero eliminato le slot dai propri locali. Con l’abbassamento al 10% di questo sconto dalla giunta di centrodestra di Giovanni Di Giorgi, il provvedimento è stato in questo modo praticamente reso inefficace. Io propongo quindi di rivedere al più presto questi sconti perché le attività commerciali tornino ad essere sostenute qualora scegliessero la strada della sana socialità attraverso la il no alle slot.

Il tema del gioco d’azzardo è stato protagonista nel capoluogo pontino con il 119º slot mob: proprio nei giorni scorsi la manifestazione antislot, per sensibilizzare sulla presenza invasiva ossessiva e crescente del gioco d’azzardo e sulle ludopatie, ha coinvolto Movimento dei Focolari, Agesci, Croce Rossa Italiana, Imperium, Associazione Libera, Associazione Lu(ri)doteca, Liceo Scientifico Grassi, Masci, Associazione Mammucari, Associazione Saman, e con i patrocini del Comune di Latina e della Asl di Latina, ha visto la partecipazione di centinaia di persone. In alcune attività commerciali del centro storico, che hanno deciso di rimuovere i dispositivi da gioco sono state rese testimonianze ai presenti da ex ludopatici, che sono usciti dalla loro dipendenza grazie ad un percorso mirato e da gestori che coraggiosamente hanno scelto di rinunciare ai mille euro di introito mensile che ogni macchinetta riesce a fruttare, per non contribuire alla distruzione di uomini e donne già poveri. 

“C’è da fare molto anche nei confronti di quella parte di governo che non riesce a rinunciare agli 8 miliardi di incassi dal gioco d’azzardo, ma molto c’è anche da fare qui sul territorio: c’è molta demagogia e inconsistenza nelle parole di tanti politici, infatti con la delibera 174 del 24 marzo 2014 il Comune aveva indetto un concorso per le scuole per definire un simbolo da apporre nei bar per la lotta NoSlot, ma è stata un’iniziativa soltanto di facciata, che in realtà non ha avuto alcun seguito. Invece sarebbe ora di dare un segnale concreto, iniziando dall’adesione della città di Latina alla giornata nazionale del 7 maggio e indirla su tutto il territorio provinciale, per poi andare avanti con gli interventi di sgravi una volta insediata la nuova amministrazione. Il movimento NoSlot è un movimento che nasce dal basso ed è molto presente a Latina, una città che sta diventando uno dei regni indiscussi delle slot” – afferma Zuliani, che conclude sollecitando le amministrazioni dem di tutta la provincia di Latina ad aderire alla lotta NoSlot: “Le macchinette da gioco non sono che uno strumento di alienazione, tenerle lontane dai nostri figli e dalle attività commerciali che potrebbero frequentare sarebbe un grande passo di civiltà”.