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Spese telefoniche alle stelle e contributi al circo

Se non vogliono risparmiare è dolo, ma se invece non sono capaci di farlo, andassero a casa”. Va subito al punto Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, quando si parla di ottimizzazione della spesa per l’ente comunale.

“Il Comune di Latina commette l’ennesimo errore di valutazione (nonché economico) per l’erogazione dei già pochi fondi di cui dispone: finanzierà il Festival Internazionale del Circo con €35mila, manifestazione che già gode di fondi statali e nel frattempo decide di ‘risparmiare’ o meglio, tagliare, una parte dei fondi destinati ai servizi sociali per gli anziani (16mila euro), per gli interventi assistenziali invalidi e disabili (210mila euro), per l’assistenza domiciliare a famiglie con anziani, disabili e minori a rischio (132mila euro) e per le attività ricreative dei centri sociali (4.500 euro). Inoltre dimezzerà letteralmente i fondi per l’emergenza alloggiativa e la prevenzione degli sfratti per morosità (taglierà 78mila euro). Allora ci si domanda: con quale logica il Comune agisce? Cosa l’amministrazione comunale considera uno spreco? Quali sono le priorità dell’amministrazione comunale? Una tale incapacità di gestione è assurda”.

Zuliani, allo stesso tempo, non perde l’occasione per sottolineare ancora una volta il grave danno economico provocato dall’assenza di un ufficio unico per i contratti, idea già portata all’attenzione dell’Ente diverse volte. Un rapido confronto con il Comune di Trento può rendere bene l’idea di quanto “È un grave danno perché mentre gli altri Comuni attivano un percorso virtuoso, stipulando accordi con le compagnie per un certo numero di utenze telefoniche: pur avendo poco più di 1.500 dipendenti, il triplo di nostri, spende molto meno. Nel 2013 il Comune di Latina ha speso circa 884mila euro in bollette telefoniche, mentre Trento neanche 70mila euro per la telefonia fissa e 65mila per quella mobile, per un totale di 135mila euro. Non soltanto, infatti, il capoluogo trentino attiva contratti in convenzione, ma utilizza anche servizi voip che utilizzando la linea internet non costano nulla in più alle casse dell’Ente. Se poi vogliamo dirla tutta, l’Ente ha anche inserito una clausola disciplinare che vale per tutti i dirigenti e le maggiori cariche istituzionali (sindaco compreso): sebbene simbolica, una quota di compartecipazione annua alle spese internet da smartphone, sia aziendale sia privato”.

Ecco il quadro delle spese telefoniche nell’arco della consiliatura.

  2011 2012 2013 2014
SPESE TELECOM – GRANDI OPERE 29.000,00 30.000,00 37.500,00 37.500,00
SPESE TELEFONICHE – ALTRI SERVIZI GENERALI 38.300,00 40.000,00 50.000,00 50.000,00
SPESE TELEFONICHE – ANAGRAFE, STATO CIVILE 3.000,00 3.000,00 3.750,00 3.800,00
SPESE TELEFONICHE – ASILI NIDO (SERVIZIO RILEVANTE AI FINI IVA) 3.200,00 3.200,00 4.000,00 4.000,00
SPESE TELEFONICHE – ASSIST. E BENEF. PUBBLICA 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – ASSISTENZA SCOLASTICA TRASPORTO 1.000,00 1.000,00 1.250,00 1.300,00
SPESE TELEFONICHE – AVVOCATURA 1.600,00 1.600,00 2.000,00 2.000,00
SPESE TELEFONICHE – BIBLIOTECHE 3.500,00 3.500,00 4.375,00 4.400,00
SPESE TELEFONICHE – CENTRI SOCIALI 2.700,00 2.700,00 3.375,00 3.400,00
SPESE TELEFONICHE – CIMITERO 2.700,00 2.700,00 3.375,00 3.400,00
SPESE TELEFONICHE – CIRCOSCRIZIONI 23.000,00 25.000,00 31.250,00 31.300,00
SPESE TELEFONICHE – COMMERCIO 500 500 625 650
SPESE TELEFONICHE – ECONOMATO 1.000,00 1.000,00 1.250,00 1.300,00
SPESE TELEFONICHE – FARMACIA – (SERVIZIO RILEVANTE AI FINI IVA) 2.900,00 2.900,00 3.625,00 3.700,00
SPESE TELEFONICHE – GABINETTO DEL SINDACO 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – MERCATI PUBBLICI – (SERVIZIO RILEVANTE AIFINI IVA) 800 800 1.000,00 1.000,00
SPESE TELEFONICHE – MUSEI PINACOTECA 1.300,00 1.300,00 1.625,00 1.300,00
SPESE TELEFONICHE – OO.II. 6.500,00 8.000,00 10.000,00 10.000,00
SPESE TELEFONICHE – P.M. 38.000,00 38.000,00 51.500,00 51.500,00
SPESE TELEFONICHE – PALAZZO DELLA CULTURA 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – PARCHI E TUTELA AMBIENTALE 1.600,00 1.600,00 2.000,00 2.000,00
SPESE TELEFONICHE – PATRIMONIO 800 800 1.000,00 1.000,00
SPESE TELEFONICHE – SEGRETERIA GENERALE 8.000,00 8.000,00 10.000,00 10.000,00
SPESE TELEFONICHE – SERV. BILANCIO 450 450 562,5 600
SPESE TELEFONICHE – SERVIZI GENERALI 107.000,00 110.000,00 137.500,00 137.500,00
SPESE TELEFONICHE – SERVIZI PER INFANZIA E MINORI 1.000,00 1.000,00 1.250,00 1.300,00
SPESE TELEFONICHE – SERVIZI TURISTICI 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – SISTEMA INFORMATIVO 10.500,00 12.000,00 15.000,00 15.000,00
SPESE TELEFONICHE – STADIO 4.000,00 4.000,00 5.000,00 5.000,00
SPESE TELEFONICHE – TEATRO 11.000,00 11.000,00 13.750,00 13.800,00
SPESE TELEFONICHE – TRASPORTI – (SERVIZIO RILEVANTE AI FINI IVA) 22.000,00 22.000,00 27.500,00 27.500,00
SPESE TELEFONICHE – TRIBUTI 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – UFFICIO TECNICO 23.500,00 25.000,00 31.250,00 31.300,00
SPESE TELEFONICHE – URBANISTICA 2.000,00 2.000,00 2.500,00 2.500,00
SPESE TELEFONICHE – VIABILITA’ 25.000,00 25.000,00 31.250,00 31.300,00
 Totali telefonia fissa 387861 400062 503575,5 503864
         
TELEFONIA MOBILE – OO.II. 50.000,00 50.000,00 52.000,00 50.000,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE 3.000,00 3.000,00 3.250,00 3.000,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – ALTRE SPESE SER. GEN. 4.000,00 4.000,00 4.300,00 4.000,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – P.M. 1.000,00 1.300,00 1.400,00 2.000,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – PUBBLICA ISTRUZIONE 700 700 1.000,00 700
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – SERVIZI GENERALI 2.700,00 2.700,00 2.850,00 2.700,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – SERVIZIO E.U. 800 800 890 800
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – SERVIZIO IDRICO 1.200,00 1.200,00 1.300,00 1.200,00
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – UFF. TECNICO 800 800 900 800
 totali telefonia mobile 64200 64500 67890 65200
 TOTALI TELEFONIA 452061 464562 571465 569064
         
         
         
SPESE PER LA TELEFONIA MOBILE – UFF. GIUDIZIARI 1.200,00 1.200,00 1.300,00 1.200,00
SPESE TELEFONICHE – PROCURA CIRCONDARIALE 65.000,00 65.000,00 81.250,00 81.300,00
SPESE TELEFONICHE – SCUOLE ELEMENTARI 35.000,00 50.000,00 62.500,00 62.500,00
SPESE TELEFONICHE – SCUOLE MATERNE 18.000,00 28.000,00 35.000,00 35.000,00
SPESE TELEFONICHE – SCUOLE MEDIE 30.000,00 40.000,00 50.000,00 50.000,00
SPESE TELEFONICHE – UFFICI GIUDIZIARI 110.000,00 110.000,00 137.500,00 137.500,00
 Parte non inclusa nelle spese del Comune di Trento.       366300

Ed ecco quanto spende il Comune di Trento con il triplo dei dipendenti.

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Un PLENIPOTENZIARIO alla CORTE di DI GIORGI

Melaragni scalza Mignano e diventa un superdirigente

Il sindaco Di Giorgi ha modificato la sua struttura di fiducia: Capo di Gabinetto è il dott. Melaragni a sostituire l’avv. Giacomo Mignano, fatto uscire di scena in silenzio.
Il Capo di Gabinetto, però secondo la legge, ha solo funzioni di controllo e di coordinamento (funzione politica ricordiamo, non gestionale: non può assumere impegni di spesa, indire gare, affidare incarichi… ) ed è assunto in virtù di un rapporto fiduciario, con il sindaco che lo mette a capo del suo staff.
Infatti, secondo la dotazione organica approvata nel 2012, ci dovrebbe essere anche un dirigente, che si occupa della parte gestionale che un incaricato di parte politica non può gestire.
Mignano svolgeva il proprio lavoro gratis.
Melaragni, per contratto dal 31/12/2013, ci costa €80mila circa annui.

Ebbene, hanno dato il benservito a Mignano e hanno eliminato il dirigente dall’ufficio di staff, investendo il Melaragni di competenze che la norma non gli consente di avere.
TUTTE le sentenze hanno ribadito la separazione tra le funzioni politiche e quelle gestionali: solo i dirigenti possono firmare determine, impegnare soldi, prorogare incarichi…

E invece al Comune di Latina assistiamo ad una concessione di poteri inspiegabile, che va ben oltre il limite della norma.
Neanche il decreto Renzi, Il numero 90 del 24 giugno 2014 comma 4 art.11, che ribadisce tale separazione è servito a fermare questa invasione di campo. Avvisi di procedura di gara, proroga di contratti, nomine di responsabili unici dei procedimenti, e da ultimo viene sottinteso come “dirigente” nella premessa della delibera di giunta che affida l’incarico di parere pro veritate a Tedeschini relativo alla variante di borgo Piave.
Cos’hanno gli altri dirigenti che non va, per cui il sindaco debba affidare questioni gestionali ad un incaricato politico?
Tutti i giudici nelle diverse e numerose sentenze si sono sempre, e sottolineo sempre, pronunciati in maniera sfavorevole rispetto a queste scelte e hanno condannato le amministrazioni a pagarne le conseguenze.

Cosa spinge il nostro sindaco ad avventurarsi sul terreno della illegittimità rischiando di rendere questi atti nulli?
Perché avviare procedure di gara, prorogare incarichi, nominare RUP a firma “il Capo di Gabinetto”?

Il rischio che corriamo è quello di incorrere in eventuali futuri ricorsi da parte del Melaragni rispetto, ad esempio, al suo trattamento economico: nel suo contratto infatti non viene citata nessuna indennità per funzioni di dirigenza, cosa che di fatto, però, lui sta esercitando.

L’amministrazione è tenuta ad esercitare un controllo sul proprio operato attraverso ben sette figure (tre OIV, tre revisori dei conti e un segretario generale) che comportano un costo che supera il mezzo milione di euro annui.
La cosa più grave è che lo staff del sindaco, così configurato e di fatto privo di figura dirigenziale resta fuori da ogni controllo.

Il Comune paga 8 milioni per le utenze: siamo un colabrodo.

nicpizzoIl vice presidente del consiglio comunale, Nicoletta Zuliani, fa il punto sulle bollette pagate dall’ente. “Ogni anno il Comune di Latina spende 8 milioni di euro per pagare le utenze di uffici, scuole, impianti sportivi, chiese ed edifici comunali. È necessaria una spending review, ma soprattutto l’istituzione di un unico ufficio che si occupi esclusivamente dei contratti e che monitorizzi tutte le spese sostenute dall’ente comunale per le utenze”.

La consigliera del Pd spiega che attualmente per verificare quanto spendiamo, ad esempio di energia elettrica, bisogna recarsi in tanti diversi uffici: lavori pubblici per le scuole, sport per gli impianti sportivi, un altro diverso contratto è di competenza dell’ufficio manutenzioni. Il Comune si avvale di tre diversi fornitori di energia elettrica a seconda di quale ufficio stipula il contratto: Heracomm, Enel e Ceie Power. Con Enel c’è anche un contenzioso irrisolto.

In una situazione generale così caotica – afferma Zuliani – viene a mancare ogni principio di trasparenza, ma soprattutto ogni tentativo di risparmio da parte dell’ente resta vano. Oggi il Comune è un colabrodo ed è inoltre in regime di salvaguardia: quando la legge lo ha permesso, l’ente non ha scelto un fornitore di servizi nel libero mercato alla tariffa più conveniente, ma è rimasto com’era, ossia ad una tariffa più alta”. Un chiaro esempio di quanto sia critica la situazione comunale rispetto alle bollette, viene dalla scuola di via Tasso: il Comune non ha pagato il conto telefonico e così il plesso è rimasto senza linea, un servizio che invece è vitale per una scuola che ha sezioni della scuola dell’infanzia.

La carenza gestionale di questa amministrazione provoca un uso certamente non ottimale delle risorse. Finché non ci sarà un ufficio unico ad occuparsi delle utenze – afferma Zuliani – non ci sarà controllo e contezza di quanto e come si spende, quindi non ci sarà nemmeno modo di risparmiare. L’amministrazione deve adesso dimostrare di riuscire a controllare con metodo e sistematicità le proprie spese, altrimenti si crea una zona grigia che può diventare pericolosa”.

Una zona grigia che vale 8 milioni di euro.

Latina: dirigenti costosi e improduttivi

«Invece di rivedere il piano economico e cercare di risparmiare l’amministrazione si barcamena tra figure apicali e di dubbia efficacia»

20140329-215804.jpg«Il Comune può e deve risparmiare ottimizzando: è d’obbligo una spending review che passa attraverso una scelta di riorganizzazione ai vertici, ma tale riorganizzazione deve tenere conto tanto dei costi quanto dei benefici». Lo dice la consigliera del Partito democratico Nicoletta Zuliani guardando alla macrostruttura dell’ente comunale e alla sua dotazione organica e auspicando un aggiornamento dei ruoli e delle responsabilità dirigenziali.

«L’attuale assetto, approvato con delibera di giunta 366/2012 – afferma la consigliera – prevede 4 dirigenti di area, ciascuno pagato oltre 100mila euro l’anno, che non si sa bene cosa facciano. Poi ci sono un direttore generale, un vice-segretario generale, un capo di gabinetto che dovrebbero tutti insieme costituire una propulsione per la nostra amministrazione, ma che al contrario rischiano di rappresentare una moltiplicazione di punti di riferimento che alimenta la confusione. La realtà è che siamo costretti ad assumere a tempo determinato giovani dirigenti nei settori urbanistica, patrimonio, economia e finanze perché servono persone competenti e produttive quando gli storici dirigenti, quelli super pagati, sono lasciati in standby in attesa della pensione a dirigere non si sa bene cosa».

Per la Zuliani l’unico criterio per comprendere la produttività di un dirigente facile da verificare anche per il cittadino, che è il vero datore di lavoro, sono gli atti prodotti, le firme in calce a provvedimenti per l’amministrazione e per la città. «Se abbiamo dirigenti che firmano migliaia di atti all’anno e altri che ne firmano una decina – sottolinea la democratica – qualcosa non va. Un carico di lavoro sproporzionato è segnale di inefficienza e inefficacia. Sembra strano poi – aggiunge la consigliera – che gli scostamenti attesi per la valutazione dei dirigenti (0-33%, 34-66%, 67-99% cui corrispondono le fasce degli incentivi) siano così indifferenziati».

«L’evidente difficoltà del sindaco è testimoniata dal continuo balletto dei dirigenti che ora devono occuparsi di un settore, ora la responsabilità di quel settore gli viene tolta, ora gli viene ridata». La Zuliani cita a tal proposito dei casi concreti: «Solo due mesi fa abbiamo assistito all’avvicendamento di 5 dirigenti in sette settimane ai Servizi sociali. Altro esempio eclatante è l’avvicendamento al servizio Viabilità con il caso Urbania, costato alle casse comunali milioni di euro: anche qui tanti dirigenti, ma nessuno che si fosse accorto del danno erariale che si andava configurando».

«Quando c’è un avvicendamento frequente – sottolinea ancora la Zuliani – nessuno si prende la responsabilità della paternità di un atto amministrativo e di tutti i suoi passaggi. Ciò è causa anche di disservizi e danni in ordine al pagamento delle fatture alle ditte che lavorano per il Comune o della revoca di finanziamenti importanti come successo per la scuola di via Cimarosa, che abbiamo dovuto sostenere con soldi di bilancio avendo perso il finanziamento regionale».

«Un’amministrazione è credibile – conclude la consigliera Pd – quando si fa carico di atti coraggiosi a favore dei cittadini invece di curare gli interessi di un’élite costosa. Il tempo dei privilegi è finito per tutti».