«Le continue proroghe per affidare temporaneamente servizi come mense comunali, trasporti, verde pubblico o pulizia di monumenti e caditoie sono il segno tangibile di una mancata programmazione che pagheranno i cittadini di propria tasca. Dare in gestione questi servizi tramite bandi di gara e grandi appalti consentirebbe risparmi notevoli, ma l’amministrazione di Latina, da quando si è insediata, non ha mai voluto fare il bilancio per tempo. Certo è una scelta coraggiosa quella di definire con anticipo il quadro di costi e delle entrate di un’amministrazione, ma è un fatto di scelta politica e nient’altro.
Per Nicoletta Zuliani, consigliera del Partito democratico, il rinnovo dell’affidamento in concessione del servizio mense nelle scuole e nei centri diurni deciso dal Comune di Latina è solo l’ultimo tassello di un regime transitorio di proroga che interessa tantissimi servizi comunali e di cui sono i cittadini a fare le spese. «Lo si potrebbe evitare se si facesse il bilancio entro i primi mesi dell’anno – sostiene la consigliera piddì – cosa che è assolutamente fattibile perché la normativa dà altri due momenti per mettere a punto la manovra di bilancio, il riequilibrio entro settembre e l’assestamento entro novembre. Se non si fa è perché non lo si vuole fare. È una scelta politica, nient’altro. Una scelta che grava sulle spalle dei cittadini per circa 2 milioni e mezzo l’anno».
«Nelle fasi di riequilibrio e assestamento – spiega la Zuliani – si possono fare variazioni compensative tra i capitoli di bilancio per garantirne l’equilibrio. Questi servizi in proroga e l’impossibilità di fare il bilancio rivendicata dall’amministrazione sono in realtà un alibi e uno spreco di denaro pubblico perché le proroghe hanno costi molto più elevati rispetto all’affidamento dei servizi tramite bandi di gara: pensiamo ai ribassi delle gare: comportano il 30% di risparmio o di servizi in più!
«L’amministrazione fa pagare ai cittadini la mancata volontà di fare il bilancio per tempo – conclude la Zuliani – caricando sulle spalle degli stessi circa due milioni e mezzo di euro l’anno, soldi che potrebbero essere risparmiati se solo si avesse il coraggio di programmare il bilancio nei primi mesi dell’anno.
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