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Consiglio Comunale 28dic2018

REGOLAMENTO SUL CONTROLLO ABC
Ieri Consiglio Comunale. In seconda convocazione (e non è un dettaglio…): è sufficiente un numero inferiore di consiglieri per avere il numero legale. L’amministrazione sceglie la seconda convocazione per non incorrere in una spaccatura – che di fatto c’è ma così non inficia l’approvazione di punti che spaccano LBC. Uno per tutti, il Regolamento del Controllo Analogo dell’Azienda Speciale ABC.

17 i punti all’odg.:

  1. Piano di Azione 2018;
  2. Ricognizione delle Partecipate;
  3. Piano di Emergenza Comunale;
  4. Variazione di Bilancio per lavori strade
  5. Variazione di Bilancio per lavori scuole
  6. Contributi Asili Nido Comunali
  7. Variazione di Bilancio per festeggiamenti Natale 2018
  8. Variazione di Bilancio per passerelle mare e attrezzi giardinieri
  9. Variazione di Bilancio per acquisto autobus e transenne
  10. Variazione di Bilancio per mutuo pista ciclabile
  11. 2 Variazioni di Bilancio per debiti fuori bilancio
  12. Proroga termine esenzione TARI
  13. Convenzione Open Fiber
  14. Regolamento Scuole Infanzia Paritarie
  15. Regolamento Consulta Scuola
  16. Regolamento controllo ABC

Un fatto non irrilevante: alla fine non si discute proprio di ABC perché la maggioranza vota di rimandare la discussione del punto perché assente l’Assessora delle Partecipate per motivi di salute.
Si riaggiorna il Consiglio solo per questo punto al 10 gennaio 2019.

STORIA di due CONSULTE della SCUOLA di Latina.
Il 28 dicembre 2012 il Consiglio Comunale, su proposta del PD, vota all’unanimità la proposta di delibera n.186/2012 che istituiva la Consulta Scuola/Istruzione: doveva seguire un Regolamento per renderla operativa. L’amministrazione Di Giorgi lasciò invece tutto appeso. Consulta istituita ma solo sulla carta. Con la nuova amministrazione che in nome della partecipazione vuole dare un nuovo corso alla storia di Latina, spero che venga data applicazione alla nostra delibera che aveva già istituito la Consulta e che aveva solo bisogno di un Regolamento per iniziare a vivere. In Commissione mi dichiaro soddisfatta del Regolamento e faccio un plauso all’assessore che finalmente conclude un percorso già iniziato ma che s’era fermato alla sola istituzione.

Il 28 dicembre 2018, invece, l’Amministrazione a guida LBC fa finta che quella delibera del 2012 non sia mai esistita e, invece di dare semplicemente seguito ad un atto di Consiglio già approvato, fa finta che non sia mai stato approvato.
In Consiglio viene proposta l’istituzione di una seconda Consulta della Scuola che ora su chiama “Consulta Cittadina della Scuola”.

Ora ne abbiamo formalmente due: una su proposta PD approvata nel 2012, un’altra targata LBC.
Voler ignorare qualcosa non significa che quello non esista.

In un Ente  se un atto di Consiglio delibera qualcosa, non si può ignorarlo o pretendere che si cancelli da sé; o si attua, o si annulla o si revoca con un altro atto emanato dallo stesso organo. Queste sono le regole. Uguali per tutti, anche per LBC.
Visto che LBC non considera alcuna proposta che non abbia il timbro LBC, ora toccherà portare in Consiglio e votare la revoca/annullamento della delibera 186/2012 che istituiva la Consulta della Scuola che aveva una pesante colpa: non essere a firma LBC.
Autorefenziali, degni eredi del Marchese del Grillo.
Il PD ha votato comunque favorevolmente, ma ha fatto notare l’incapacità di riconoscere l’altrui lavoro.

VARIAZIONI per LAVORI di STRADE e SCUOLE
Nella megavariazione di bilancio che impegna circa €5ML per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di strade e scuole l’amministrazione non inserisce due lavori che il Consiglio Comunale aveva votato all’unanimità: il finanziamento di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza di via della Rosa e il semaforo a chiamata in Viale Le Corbusier davanti al Manzoni.

Quello che la giunta decide di fare si fa; quello che il Consiglio indica, non si sa se verrà fatto o no.
E invece è esattamente il contrario: il Consiglio dà un indirizzo e la giunta e gli uffici devono eseguire. Una delibera di Consiglio non è un scherzo, né un gioco collettivo, è un atto amministrativo che ha due possibilità: o viene realizzato o viene annullato o revocato da un altro atto dello stesso organo che lo ha emanato. Ma LBC non lo sa e agisce secondo regole di propria fantasia.

Di fatto ci ritroviamo con atti di indirizzo che non verranno mai applicati.
LBC non rispetta e mortifica le decisioni del Consiglio Comunale. Il PD ha votato a favore.

LA CULTURA
Il Natale
Variazione di bilancio di 125mila per finanziare il programma del Natale a Latina: un atto di coraggio da parte di un assessore esperto e competente preso in prestito da un partito (il PD) perché la politica culturale di LBC ha sonoramente fallito. Ecco dove l’assessore ha preso il soldi per il Natale:

-€40mila da spese di ufficio
-€30mila da interessi passivi
-€14mila dall’indennità di della presidenza del consiglio
-€4mila da turismo
-€6mila dal SUAP
-€18mila da registrazione sentenze
+€10mila dalla regione ecco come siamo arrivati a €125mila.

Ci voleva l’assessore Di Francia per avere il coraggio di fare le scelte che LBC pavidamente non riusciva a fare!
Anche qui il PD ha votato favorevolmente.

Il teatro
Ma c’è un altro punto molto rilevante: l’assessore ha sconfessato l’indirizzo di LBC che votò la delibera per affidare il teatro a privati.
Il 12 luglio 2017 LBC con la delibera n.48/2012 (leggi la notizia)
veniva decisa la concessione a terzi della sala del teatro mediante evidenza pubblica, con affidamento al vincitore del bando per tre anni, con un contributo da parte del Comune di 100mila euro, per la realizzazione di 40 spettacoli annui. Nel corso della stagione il Comune si sarebbe riservato lo spazio per venti eventi.
Il PD votò contro.
Ora se ne sono accorti anche loro, forse… e dalle parole dell’assessore alla cultura capiamo che non se ne farà più niente.
Ma chi comanda? Dovrebbe comandare il Consiglio Comunale…
Di fatto, una delibera di indirizzo c’è, ma sarà con tutta probabilità inapplicata e LBC fa ancora finta di niente.

ACQUISTO di DUE autobus nuovi
A pochi mesi dall’affidamento del servizio trasporti al nuovo gestore, il Comune delibera l’acquisto di due nuovi autobus per un importo di oltre €800mila.

Questa delibera è molto strana: il servizio TPL è eseguito con mezzi messi a disposizione del gestore. In sede di gara era previsto che CSC prendesse in carico 5 mezzi, i più recenti, da utilizzare nel servizio. Non è indicato, né si capisce perché il Comune debba acquistare questi mezzi e a chi li dovrà consegnare e in base a quali accordi contrattuali.
Perché viene disatteso l’art.12 del capitolato che espressamente dice che “l’affidataria potrà utilizzare la parte degli autobus costituenti la flotta di proprietà dell’ente con oneri e costi a totale carico dell’affidataria“, “l’affidataria dovrà disporre materialmente di tutti i mezzi necessari, Compresi quelli da utilizzare per le eventuali sostituzioni, entro la data di inizio del servizio, Pena la revoca dell’affidamento dello stesso.
La CSC ha offerto 271.000 km in più rispetto al finanziamento regionale che devono coprire anche altre linee: perché non viene utilizzato questo chilometraggio in più per coprire questa nuova linea?
Perché dobbiamo spendere questi soldi da bilancio? Cui prodest?
Il PD ha votato contro.

Il PD ha votato favorevolmente 8 delibere su 16: sappiamo riconoscere le proposte che fanno il bene della città, ma non perdiamo la lucidità quando si tratta di eccepire su scelte sbagliate o rilevare modalità discutibili se non addirittura meschine.

Il PD è all’opposizione e continuerà a svolgere la sua funzione di controllo e indirizzo che i cittadini ci hanno affidato.

ABC al di sopra di ogni… regola

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La campagna di ABC che invita a conferire correttamente i rifiuti dice “RISPETTA LE REGOLE”

I primi a non rispettarle sono proprio chi ha voluto ABC: dopo un anno di vita l’azienda speciale sfugge al controllo del Comune: senza regolamento sul controllo analogo, nessuno potrà mai controllare ABC.

Sta tutto qui il gioco.

Senza dati possiamo dire qualsiasi cosa: che l’azienda va bene, che l’azienda va meglio di prima, che l’azienda è in salute, che l’azienda produrrà utili, che l’azienda è il gioiello all’occhiello di questa amministrazione…

I fatti stanno diversamente: e non è cambiato nulla dalla gestione della raccolta rifiuti della curatela fallimentare della LtAmbiente.

Il sito non riporta informazioni fondamentali rispetto alle attività dell’azienda (verbali CdA…), non abbiamo avuto al 15 ottobre la previsione di bilancio dell’azienda e soprattutto mancano i documenti sui quali effettuare i controlli che il Comune deve operare nei confronti dell’azienda.
Non è un vezzo, è un obbligo di legge.
Praticamente, siamo fuori legge.

Dal 28 agosto il regolamento per il controllo analogo staziona in direzione generale dopo essere stato modificato in alcuni commi, come da suggerimento del dirigente Cappucci.
Da quella data non se ne sa più nulla.

Eppure nella lettera di accompagnamento firmata dal dirigente alle finanze e dal responsabile dei controlli su ABC c’era una sollecitazione forte a ultimare l’iter di questo atto, anche perché negli obiettivi del piano economico di gestione il termine per l’adozione del regolamento era ottobre 2018.

Ma a chi interessa che questo regolamento non venga adottato?
A chi interessa che non si controlli ABC?
Per quale motivo si vuole rallentare l’attivazione dei controlli?
Sarà forse perché l’azienda non è ancora in grado di poter rispondere a quei requisiti che il regolamento prevede
?

Ebbene, vediamo cosa dice la bozza di regolamento.

Si parla di relazioni periodiche con scadenze al 30 giugno e al 30 settembre sulla situazione economico finanziaria; si parla di relazioni trimestrali di cassa entro 45 giorni dalla scadenza del trimestre; si parla di un preconsuntivo di bilancio; si parla del rispetto delle modalità e della tempistica previste dalla normativa vigente e dalle linee guida impartite dal Comune; si parla della verifica dei crediti e debiti reciproci tra il Comune l’azienda da asseverare senza indugio e non oltre la fine dell’anno finanziario; si parla di un rapporto infrannuale relativo alla gestione del primo semestre; di un report sulla quantità e qualità dei servizi erogati; di un’analisi semestrale dei reclami; di un’analisi semestrale di Customer Satisfaction.

Si parla di obblighi rispetto a rapporti mensili sullo stato di attuazione del contratto di servizio; si parla di relazioni inviate con cadenza trimestrale rispetto alle segnalazioni da parte dei cittadini sulle carenze e i malfunzionamenti del servizio con sintesi delle operazioni compiute per il superamento delle criticità segnalate. Ogni sei mesi entro 30 giorni dalla scadenza del semestre ABC dovrebbe redigere un rapporto esaustivo sulle attività attivate sul proprio controllo di regolarità amministrativa; ogni sei mesi tutti gli atti inerenti le politiche di reclutamento del personale devono essere oggetto di controllo da parte del Comune; ogni sei mesi l’azienda deve relazionare alla commissione consiliare congiunta ambiente-bilancio…

Evidentemente questa amministrazione sta cedendo alla tentazione di non voler controllare la propria controllata, un po’ come succedeva anche per la LATINA AMBIENTE: zero controllo.

La finezza è che qui viene sottratto all’organo di controllo lo strumento per attuarlo.

Un po’ come far credere ad un bambino che gli si lascia guidare una macchina senza però dargli le chiavi.

Dimensionamento: la politica fallisce ancora.

Il caso dell’accorpamento del classico e del Vittorio Veneto votato e deciso in provincia non può passare inosservato in un momento storico in cui la partecipazione dei cittadini non è da intendersi come un atto di cedimento verso il populismo, ma come un momento indispensabile per creare coesione sociale e prevenire i conflitti.

Se la politica non comprende che le decisioni che coinvolgono i cittadini devono essere prese avviando processi di partecipazione, allora non abbiamo capito niente né di politica né di società.

In questo caso specifico, la prudenza è d’obbligo: quando le decisioni investono comunità intere, bisogna dare tempo alle parti di recepire e di vagliare nuove opzioni. L’accorpamento Classico-Vittorio Veneto/Salvemini è percepita come una “fusione a freddo” tra due istituti di orientamenti professionali e pedagogici completamente diversi tanto che sono istituiti con due DPR diversi. Inoltre, il classico ha un titolare dirigente, mentre il Vittorio Veneto/Salvemini è in reggenza.

Le parti che compongono una comunità scolastica sono molteplici: studenti famiglie, docenti e personale ATA che, seppur rappresentati in consiglio d’istituto, hanno bisogno di conoscere scopo, modalità e tempi di un cambiamento così importante, in sostanza necessitano di avere un piano di transizione quando si parla di rivoluzione. Perché essere definitivi invece che prospettare un periodo di due anni per capire le prospettive di ognuno? Perché, soprattutto, ragionare sul dimensionamento scolastico sempre a ridosso della scadenza?

Se la politica riconosce il valore della partecipazione e intende ascoltare invece che imporre, in casi che coinvolgono forti cambiamenti come questo dovrebbe operare con maggior prudenza e coinvolgere tutte le parti in un percorso di ascolto e di condivisione delle decisioni. Solo così si prevengono i conflitti che oggi e sempre vediamo in queste occasioni.

Pensiamo piuttosto a costruire un progetto di lunga visione per la riorganizzazione della formazione sul nostro territorio invece di ragionare di anno in anno e sempre su pressione di uno o dell’altro istituto. Perché non indire gli Stati Generali della Scuola della nostra provincia e costruire per il futuro un’offerta formativa che si possa distinguere per l’eccellenza e la sua aderenza alla vocazione di questo territorio?

Mi pare che la forza della protesta abbia decretato il fallimento della politica anche in questo frangente.

POLITICA del PERSONALE: L’AMMINISTRAZIONE COLETTA HA FALLITO.

img_0839Non è affatto come la vuol far apparire l’assessora: vi do’ qualche numero:

- 31 dicembre 2016 n. 514 dipendenti (fonte: DGM 67 del 2/3/2017)
- 31 dicembre 2017 n. 525 dipendenti (fonte: DGM n° 79/2018 del 09/02/2018).
- 26 novembre 2018 n. 517 (fonte: accesso agli atti).

Questi numeri  smentiscono l’assessora al personale del Comune di Latina e chiedono una lettura più schietta e onesta. Le cifre fotografano la realtà del personale del comune di Latina: oggi abbiamo 8 dipendenti in meno rispetto ad un anno fa, e solo 3 in più rispetto al momento dell’insediamento dell’amministrazione Coletta.

Che ci siano state, come ostenta l’Ente, 83 assunzioni dall’inizio della consiliatura è un dato che rivela la totale inadeguatezza della politica assunzionale ma soprattutto della gestione del personale: dove sono gli effetti concreti del tanto lavoro dichiarato dall’assessora? E a quanto ammontano i costi di delle assunzioni operate con scorrimento di graduatoria e che hanno generato il risultato di soli 3 dipendenti in più dall’inizio dell’era Coletta?

L’assessora al personale ha dichiarato che le legittime aspirazioni dei dipendenti sono alla base delle richieste di mobilità o di trasferimenti: di solito si aspira a posti che remunerino maggiormente o dove sussistano condizioni di avanzamento di carriera: ma quando si sceglie di andare in comuni più piccoli? Né lo stipendio né la carriera migliorano: chi va via è perché non ne può più di un ambiente gestito male e organizzato peggio, altro che benessere organizzativo! Il malessere, che i numeri stigmatizzano impietosamente, fa preferire uno stipendio più basso, un comune più piccolo, fa preferire di lavorare lontano dal comune di residenza  casa e mettersi in macchina ogni giorno piuttosto che rimanere al Comune di Latina con questa organizzazione e gestione.

Non uno ma vari dirigenti che questa amministrazione ha scelto, dopo aver sperimentato la pessima organizzazione, scappa da una realtà certamente complessa ma rivelatasi insostenibile per come viene gestita e diretta: basta andare a vedere quanti dei nostri dipendenti chiedono di partecipare a selezioni pubbliche di altri comuni…

Continui spostamenti di dirigenti (ultimo caso è il dirigente assunto perché laureato in architettura ma utilizzato in settore diverso), le rimodulazioni di servizi, lo sdoppiamento di funzioni all’interno dello stesso servizio (Decoro e Patrimonio), servizi “ribattezzati” che cambiano nome, dirigenti costretti a ricorrere ad avvocati per difendere le proprie prerogative, sono tutti elementi sintomatici di una situazione di confusione e cattiva gestione dei rapporti, che si naviga a vista e non si ha per nulla chiaro come si organizza e si gestisce una macchina amministrativa.

Possiamo anche assumere 200 dipendenti, ma se se ne vanno via 250 ce ne ritroviamo con -50.

Ritrovarsi a metà mandato con questi risultati significa aver sbagliato tutto.

Il sindaco Coletta apra gli occhi e guardi con coraggio dove sta la falla, perché la barca sta affondando.

 

ABC consegni subito il Piano Industriale!

Chiedo negli uffici di conoscere il Piano Industriale di ABC, di averne copia, ma tutti i dirigenti e funzionari dei servizi coinvolti nel rapporto con ABC mi dicono che loro non hanno nulla in mano, ABC non ha dato nulla.

D’altronde, senza un regolamento del controllo analogo che stabilisca chi deve fare cosa ed eventualmente delle sanzioni nel caso non si rispettino le regole, appunto, in assenza di regole ABC può fare quello che le pare.

Del Piano che dettaglia risorse, costi, servizi, modalità di attuazione della raccolta differenziata non ce n’è neanche l’ombra. Nonostante sia stato già approvato dal CdA circa due settimane fa, in Comune mi rispondono:”Noi non abbiamo nulla.”

E’ insostenibile la situazione che questa amministrazione avalla: la trasparenza è completamente assente ma anche il rispetto delle regole di base relative alla tempistica imposta dallo Statuto: entro il 31 ottobre si sarebbe dovuto approvare in Consiglio il bilancio preventivo: neanche di quello c’è la benché minima traccia.

Cosa impedisce di inviare immediatamente questo documento che determina i numeri del bilancio previsionale che, ripeto, doveva essere approvato dal Consiglio il 31 ottobre in Consiglio Comunale?

Anche il Piano Industriale va  approvato in Consiglio, ma prima va studiato, discusso, approvato in Commissione e poi alla fine in Consiglio Comunale. Tutti questi passaggi richiedono tempo: o l’amministrazione vuole darci il documento il giorno prima che venga approvato?

Che le cose vadano nel modo storto lo vediamo tutti: una campagna comunicativa basata sul vecchio schema di raccolta della fallita Latina Ambiente che ha certamente avuto un costo; nessuna notizia rispetto a nuovi cassonetti o nuovi mezzi; sitoweb di ABC largamente incompleto e quindi non trasparente; assenza di un regolamento del controllo analogo giacente chissà dove in qualche cassetto del Comune…

Non è tollerabile che la gestione dell’opera più importante di questa amministrazione sia condotta in modo così approssimativo, col rischio di danneggiare le casse comunali.

Non è tollerabile perché in questo “gioco” sono le tasche dei contribuenti di Latina ad essere in pericolo.

UNA MOZIONE per la TRASPARENZA

schermata-2018-10-23-alle-07-27-28Non avrei mai immaginato che con un’amministrazione che aveva la parola TRASPARENZA nel DNA del proprio programma avrei trovato così tanta difficoltà nell’esercizio della mia azione amministrativa proprio su questo elemento.

Eppure la legge e la cultura dei social hanno imposto un sempre crescente livello di trasparenza e accesso a questioni e documenti che riguardano la vita di tutti noi.

Trovo scandaloso ed insopportabile che questioni di grande importanza per la vita della città non siano immediatamente accessibili a chi ha il dovere di controllarne l’iter e rettificarne l’andamento.schermata-2018-10-23-alle-07-27-40

Non è possibile che il Consiglio Comunale, organo preposto al controllo e indirizzo, non sappia cosa accade negli uffici rispetto a problemi che ricadono pesantemente sui cittadini.

Un esempio per tutti la questione di ABC: se non ci fosse stato l’accesso agli atti di due consiglieri di opposizione per avere la relazione semestrale di Cappucci che ha fatto emergere pesanti criticità sull’andamento dell’Azienda Speciale, tutto sarebbe passato in sordina lasciando credere a città e consiglieri che tutto andava bene.

E invece non va bene proprio niente.

E allora?

La proposta che facciamo a tutto il Consiglio è di dotare i consiglieri di un accesso dedicato al protocollo dell’ente per conoscere in tempo reale le vicende che riguardano la città ed esercitare così un maggior controllo a garanzia di tutti.

Si può fare e lo dice il T.A.R. Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004 affermando che «deve essere accolta la richiesta dei consiglieri comunali di prendere visione del protocollo generale [...] senza alcuna esclusione di oggetti e notizie riservate e di materie coperte da segreto, posto che i Consiglieri comunali sono comunque tenuti al segreto, ai sensi dell’art. 43, comma 2, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267’

Non solo.

Anche il Ministero dell’Interno si è espresso in termini favorevoli all’accesso rilevando, in particolare, che:

«Superando le precedenti decisioni contrarie, fatta salva la necessità di non aggravare la funzionalità amministrativa dell’Ente con richieste emulative, la giurisprudenza (cfr. TAR Sardegna n. 29/2007 e n. 1782/2004, TAR Lombardia, Brescia, n. 362/2005, TAR Campania, Salerno, n. 26/2005), è, infatti, oggi orientata nel ritenere illegittimo il diniego opposto dall’amministrazione di prendere visione del protocollo generale e di quello riservato del Sindaco, comprensivo sia della posta in arrivo che di quella in uscita. [...] Pertanto, si ritiene che la previa visione dei vari protocolli [...] sia necessaria per poter individuare gli estremi degli atti sui quali si andrà ad esercitare l’accesso vero e proprio».

E l’Albo Pretorio? Attualmente alcuni atti sono privi di documento allegato: (un esempio per tutti) non è presente in albo pretorio nella parte storica delle determine dirigenziali la determina n. 1563/2016 riguardante una importante determina della piscina comunale, che figura nell’ elenco come titolo ma non è presente come documento. Tra l’altro, non sono presenti nella parte storica i permessi a costruire (oscurati dopo 15 giorni), come anche non sono direttamente accessibili atti amministrativi risalenti al periodo anteriore a cinque anni dalla data della loro pubblicazione… e in un ente con storie amministrative di decenni è davvero ridicolo toglierli dall’accesso pubblico.

E allora? Si è costretti a fare accesso agli atti alterando così il regolare svolgimento dell’attività degli uffici, come più volte lamentato dal Sindaco e dal SG, occupando il tempo del personale già ridotto all’osso che è obbligato ad aprire un procedimento amministrativo assolutamente inutile se avessimo accesso diretto ai documenti in possesso dell’ente come la legge prevede.

Siamo ancora in assenza di un Regolamento di accesso agli atti per i Consiglieri Comunali che, secondo gli obiettivi del DUP, era previsto entro il mese di giugno 2018.

Insomma, dopo due anni e mezzo di governo della città è arrivata l’ora di dimostrare per davvero che la Trasparenza non era solo uno slogan elettorale.

Ecco il testo della mozione.

 

UNA QUESTIONE di PURA, SEMPLICE, SANA POLITICA.

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Piazza Grande: e la questione che riguarda la Politica, quella che sta alla base delle scelte, viene bypassata.

Si parla di massimi sistemi, si enunciano principi, si strappano applausi.

Damiano Coletta, sindaco della mia città, viene a Piazza Grande invitato da Zingaretti, parla di Verona e di aborto, si lamenta come tutti i sindaci di sinistra dei tagli allo SPRAR, attacca Salvini, invoca l’unità sui valori, viene applaudito a scena aperta in casa PD, quasi come un eroe.

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Io, consigliere PD a Piazza Grande ascolto, guardo. A Latina il PD è all’opposizione proprio di quel Coletta lì, quello che strappa applausi e viene invitato a destra e a manca come un fenomeno politico.

Alessio Pascucci prende la scena e accusa il PD di aver lasciato solo Coletta alle elezioni provinciali. Viene a dirlo proprio in casa nostra… e viene applaudito come se le cose stessero proprio così… Si trova davanti una folla di Dem pronta a credere che il PD faccia veramente schifo.

Nessuno sa che una parte del PD ha scelto di sostenere invece proprio Coletta per non scegliere di essere identificati con quel PD che si alleava con la FI di Fazzone.

Nessuno sa della battaglia che abbiamo fatto lacerando il PD al suo interno per non allearci con la destra affarista di Fazzone. La nostra era una scelta frutto di un ragionamento politico fatto insieme, gruppo consiliare, partito comunale e tutti quelli in provincia che hanno ragionato con noi. Non credevamo nella forzatura PD+FI. Le forzature, senza un ragionamento e una scelta politica conseguente fatte insieme, non si capiscono, non riesci a tradurle in linguaggio chiaro e schietto. Quale ragionamento politico giustificava questa scelta? Deciso da chi? Con chi?

E cosi mi sono ritrovata ad assistere ad una scena paradossale: sono stata firmataria, insieme ad altri amministratori PD, della candidatura di Coletta alle provinciali, firme senza le quali Coletta non avrebbe neanche potuto candidarsi. Ci abbiamo messo la faccia e la firma per lui, facendo campagna elettorale tra i vari consiglieri nei comuni della provincia, e ora mi ritrovavo a sentir dire che il PD “non ha sostenuto Coletta alle provinciali e che questo è una vergogna. Che se il PD non si allea con i civici è destinato a perdere”. Qualcuno pensa ci sia subalternità del PD ai civici o viceversa? È una strada sbagliata che ci farebbe ripetere gli errori commessi in passato.

Quindi, in Consiglio Regionale il PD si fa aiutare da FI, e a Latina il PD è all’opposizione di Coletta.

Dov’è la strada dei valori comuni che si traducono in atti politici? Dov’è la coerenza e la conseguenza di questo percorso e come si concretizza nei territori più vicini ai cittadini?

Quello che vedo sono solo posizionamenti per un interesse reciproco: Zingaretti ha bisogno di Coletta e dei suoi per il sostegno alle primarie; Coletta ha bisogno di Zingaretti per una ribalta nazionale, per una collaborazione “amica” tra uffici Comunali e Regionali. Tutto quello che ci sta intorno “chissene frega”.

Questo non fa bene al PD: la credibilità del partito oggi va più che mai ricostruita con ragionamenti lineari e comprensibili, coerenti e coraggiosi. Non ci lamentiamo poi, se con posizioni di schizofrenia politica, i nostri elettori si rivolgono altrove.

Queste sono le cose di cui un segretario locale o nazionale deve farsi carico da subito: fino ad oggi tutti hanno girato gli occhi dall’altra parte, segretari e presidenti.

Quello che oggi è diventato una mostruosità politica va affrontato, risolto e gestito con la politica, quella vera.

Aspettiamo.

Dizionario della Musica Italiana: futuro a rischio.

Sono stata alla conferenza stampa organizzata da Claudio Paradiso venerdì scorso. Si parlava del prestigioso progetto del Dizionario della Musica Italiana.

Ospitato nei locali (privi di qualsiasi certificazione) dell’ex-Consorzio Agrario, questo progetto prevede la raccolta di tutti i materiali musicali di tutti i musicisti del panorama italiano dal medioevo ad oggi e di tutti i generi musicali. Un progetto grandioso, estremamente ambizioso ma possibile grazie alla passione e alla estrema dedizione ed intelligenza di Claudio Paradiso e i suoi amici che hanno iniziato questa avventura. Come si può vedere dalle foto, il materiale attualmente non è ancora catalogata ma è richiesta e utilizzata già in modalità internazionali ma ancora con il contagocce.

Dalle labbra di Claudio Paradiso si comprendeva la giusta impazienza ma anche tanta fiducia.

img_5647“Nel gennaio 2019 dovrebbero partire i lavori”, diceva, ma alla domanda di a che punto fossero le carte, non sapeva dare una risposta.

Ora, essendo nella posizione di conoscere la “situazione delle carte”, ho fatto le mie ricerche e questo è quanto possiamo dire con certezza.

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Il lavoro del DMI è presente nel documento che ha un nome lunghissimo: “decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, recante “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, trasmetto la relazione annuale concernente gli interventi già realizzati e lo stato di avanzamento di quelli avviati nell’anno precedente e non ancora conclusi del Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” e che puoi leggere in questo link per intero.

Cosa dice?

Dice che il progetto è PIANIFICATO, ma non che sono stati assegnati i soldi a questo progetto. E’ per questo necessario firmare una convenzione attuativa col Ministero che i nostri uffici stanno chiedendo ripetutamente da diverso tempo, ma il Ministero non riesce neanche a fornire un interlocutore.

Il tempo passa e l’attuale governo non dà garanzie rispetto ai finanziamenti certi (guarda il bando delle periferie che vuole rimangiarsi) figuriamoci se possiamo fidarci per i fondi neanche assegnati…

Ritengo quest’opera una vera perla per il nostro territorio: occorre mobilitarsi tutti per ottenere subito la certezza materiale che questi soldi ci vengano assegnati con firma di una Convenzione tra Comune e Ministero: non possiamo fidarci di niente altro.

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aggiornamento 18apr2018

Molte cose sono successe in queste ultime settimane.

ELEZIONI PROVINCIALI e mie DIMISSIONI da Presidente

A seguito della mia firma a sostegno della candidatura di Coletta a Presidente della Provincia (il 29 aprile si rinnova la carica di Presidente), ho presentato le mie dimissioni da Presidente della Commissione Trasparenza.

Qui trovi i dettagli in una mia dichiarazione esplicativa https://www.facebook.com/nicoletta.zuliani/posts/10214231395271889

e un’intervista video che mi ha fatto Ivan Eotvos https://www.facebook.com/nicoletta.zuliani/posts/10214247432512810 .

CONSIGLIO COMUNALE del 17apr2018

Ieri c’è stato Consiglio Comunale con all’odg diversi Regolamenti e una mia proposta sugli spazi acqua comunali della piscina che il comune non utilizza (spazi destinati alle fasce più deboli).

Qui i dettagli che la giornalista Rita Cammarone ha ben documentato. Molte cose sono successe in queste ultime settimane. https://www.latinacorriere.it/2018/04/17/latina-zuliani-le-categorie-fragili-ottiene-lunanimita-dei-presenti/

SCUOLA FORMAZIONE POLITICA

Sono stata contattata dai vertici della Lega di Latina per un convegno di formazione rivolto ai giovani (e non) della Lega in qualità di relatrice.

Il tema sarà il Populismo.

Ci sarà anche un esponente storico della destra di Latina, Cesare Bruni. Io rappresento, evidentemente, l’altra parte politica.

PD a Latina

Il partito comunale si sta organizzando per la metà di maggio con un incontro aperto a tutti dove portiamo all’attenzione temi su cui vogliamo offrire a LBC un contributo concreto. Siamo consapevoli e vogliamo costituire un fronte comune alla crescente destra. Vogliamo poter dimostrare che Latina può essere governata da una forza alternativa alla destra e lo possiamo fare solo facendo fronte comune con le altre forze in campo alternative alla destra.

Un abbraccio.

Nicoletta.